Effetto Weinstein, Björk denuncia Lars Von Trier: “Sul set la molestia era la norma”
Il caso Weinstein sta in qualche modo riuscendo nel suo intento, quello di spingere chi sia rimasta vittima di casi simili ad aprirsi e confessare. Dopo le attrici che hanno apertamente accusato il potentissimo produttore hollywoodiano, Björk ha voluto raccontare la sua esperienza con un caso che allarga all'Europa questo malcostume riguardante il mondo del cinema.
L'accusa il regista danese Lars Von Trier
L'artista islandese ha pubblicato un lungo post su Facebook per denunciare il tentativo di molestia da parte del regista Lars Von Trier, in occasione dell'unica esperienza cinematografica come attrice e autrice delle musiche di Dancer in the dark: "Ispirandomi a quello che stanno rivelando le donne ovunque, vi racconto la mia esperienza con un regista danese. Siccome provengo da uno dei paesi più vicini all'eguaglianza tra sessi e allora provenivo da una posizione di forza acquisita nel mondo della musica grazie alla mia indipendenza, nel momento in cui iniziai a confrontarmi con la professione d’attrice mi fu chiaro che la mia umiliazione e il mio sentirmi molestata era la norma tra il regista e il suo staff di dozzine, che anzi lo nascondevano e lo incoraggiavano. Mi resi conto che era una cosa diffusa che un regista potesse toccare e molestare le sue attrici quando voleva e che le istituzioni del cinema lo consentissero. Quando lo respinsi ripetutamente, lui mi mise il broncio e mi punì creando l’idea tra le persone che lavoravano con lui che fossi io quella difficile".
Björk non aveva nulla da perdere
La musicista si sottrasse dunque al tentativo di Von Trier grazie alla sua autonomia, non avendo come obiettivo il proseguimento di una carriera nel cinema. Si pone tuttavia il problema proprio in merito a quelle donne che hanno accettato questo genere di ricatti e condizioni proprio per preservare la carriera, discorso che si rispecchia nelle parole pronunciate da Asia Argento nell'intervista alla Stampa in cui ha esplicitamente ammesso come le sue ambizioni da ventenne abbiano certamente condizionato la sua incapacità di dire no a Weinstein:
Grazie alla mia forza, al mio grande team e grazie al fatto di non avere niente da perdere non avendo ambizioni nel mondo della recitazione, mi allontanai da quella situazione e ci misi anni a riprendermi. Mi preoccupa pensare che altre attrici che lavoravano con lo stesso uomo non lo abbiano fatto. Il regista era pienamente consapevole di questo gioco e sono sicura che il film che ha fatto dopo fu proprio ispirato da questa esperienza con me. Perché sono stata la prima che lo affrontò e non gliela fece passare liscia. Secondo me ha avuto relazioni più giuste e serie con le sue attrici dopo lo scontro con me, quindi ci sono speranze. Spero che questa testimonianza riesca ad aiutare tutte le attrici e gli attori. Mettiamo fine a tutto questo.
Dancer in the dark, il film con Björk di Lars Von Trier
Dancer in the Dark è un film del 2000 diretto da Lars von Trier, pellicola vincitrice della Palma d'oro per il miglior film al Festival di Cannes. Opera apprezatissima a livello internazionale, impostasi come uno delle più originali opere filmiche musicali mai portate sul grande schermo, il cui carattere drammatico ha portato von Trier a definirlo un anti-musical. Dancer in the dark è l'ultimo capitolo della trilogia del cuore d'oro, iniziata con Le onde del destino e Idioti.