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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

Ancora un’accusa per Harvey Weinstein, stavolta il produttore rischia l’ergastolo

Si aggrava la posizione del produttore cinematografico protagonista dello scandalo molestie sessuali. Il procuratore di Manhattan ha annunciato pubblicamente che Weinstein è stato incriminato per presunte molestie sessuali contro una terza donna. Così rischierebbe dai dieci anni di reclusione all’ergastolo.
A cura di Andrea Parrella
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I guai per Harvey Weinstein sono molto lontani dal finire. Il produttore cinematografico, elemento scatenante del tifone mediatico sugli scandali sessuali a Hollywood, rischia una condanna all'ergastolo in virtù dei recenti sviluppi sulla sua situazione penale. Il procuratore di Manhattan, Cyrus Vance, ha annunciato pubblicamente che Weinstein è stato incriminato per presunte molestie sessuali contro una terza donna, oltre alle due per cui era già sotto indagine per stupro. Le precedenti accuse rivolte a Weinstein riguardavano due casi, uno del 2004 e l'altro del 2013, mentre questo nuovo episodio risalirebbe al 2006. 

Il produttore continua a dirsi innocente

La situazione di Harvey Weinstein si complica perché, al di là dei motivi di imbarazzo pubblico, aggiungendosi questo nuovo capo di accusa, il produttore cinematografico, potentissimo nell'ambito di Hollywood fino a qualche mese fa, rischia una condanna che va da dieci anni di reclusione all'ergastolo. Lui, che alcuni mesi fa è stato rilasciato su pagamento di una cauzione da 10 milioni di dollari, si è sempre professato innocente, nonostante siano state decine le accuse a suo carico da parte di donne del mondo del cinema, tra attrici e addette ai lavori.

Le indagini su Weinstein continuano

Nel commentare la vicenda il procuratore di Manhattan ha sottolineato la presa di coraggio delle donne che hanno deciso di denunciare dopo un lungo silenzio: "Questa incriminazione è il risultato dello straordinario coraggio mostrato dalle sopravvissute che si sono fatte avanti. La nostra indagine continua". Abc riporta il commento di Dermot Shea, capo detective del distretto di polizia di New York, che ha sostanzialmente fatto eco al procuratore, riassumendo lo stato dell'arte sulla vicenda Weinstein, sottolineando che "Il caso non è chiuso e l'investigazione prosegue" proprio in virtù della collaborazione tra le forze dell'ordine e le vittime che hanno deciso di denunciare.

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