51 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

I 10 film più belli del 2017: al top “La La Land”, “Logan” e “It”

Nella difficilissima classifica di fine 2017 di Fanpage era impossibile non includere pezzi da novanta come “La La Land”, “Logan – The Wolverine”, “Detroit” e It”, ma anche l’originale musical dei Manetti Bros. “Ammore e malavita”. Chi sono gli altri “campioni” di quest’anno? Scopritelo subito e fateci sapere se siete d’accordo.
A cura di Ciro Brandi
51 CONDIVISIONI
Immagine

Il 2017 volge al termine e, come ogni anno, Fanpage.it ha stilato la top ten dei film migliori di questi ultimi 365 giorni. Al top della classifica c’è, naturalmente, il plupremiato “La La Land”, il musical dei record di Damien Chazelle che ha portato a casa 7 Golden Globe e 6 Oscar ma anche i cinecomic Marvel, rappresentati da “Guardiani della Galassia Vol. 2” e “Logan – The Wolverine”. Spazio anche all’horror con il meraviglioso “It”, di Andrés Muschietti, che ha portato sullo schermo le stesse emozioni del libro di Stephen King e al sequel “Blade Runner 2049”, di Denis Villeneuve, che no sfigura affatto di fronte al cult. del 1982 di Ridley Scott. Sta a voi adesso scoprire gli altri “campioni” di quest’anno e farci sapere se siete d’accordo.

1. “La La Land”

“La La Land”, il musical dei record di Damien Chazelle, ha macinato record su record e ha portato l’attenzione di tutti i media internazionali  sulla coppia Gosling/Stone. La storia d’amore tra il musicista jazz Sebastian Wilder e l’aspirante attrice Mia Dolan è un esperimento fenomenale che è arte con la “A” maiuscola, portata sul grande schermo, dove diventa pura magia e ossigeno per la mente e per il cuore. Scenografie, colonna sonora, fotografia, regia e le straordinarie interpretazioni dei protagonisti sono tutti tasselli di un mosaico incantato che ci porta in un’altra dimensione, che va oltre il musical, e diventa quasi poesia. Il film ha portato a casa 7 Golden Globe e 6 Oscar, entrando di diritto nella storia del cinema.

2. “Arrival”

Lo sci-fi di Denis Villeneuve è ispirata al racconto “Storie della tua vita”, di Ted Chiang e racconta la storia di una linguista, Louise Banks (Amy Adams), che viene assunta dal governo degli Stati Uniti per decifrare un linguaggio extraterrestre quando una serie di baccelli alieni si materializzano, sospesi a mezz’aria. La metafora di fondo, naturalmente, fa leva sull’incomunicabilità degli umani, che in questo caso è rappresentata dalle estreme difficoltà che la linguista incontra nel comunicare con questa misteriosa razza aliena. Villeneuve, strizzando l’occhio ai classici del genere, riesce a portare lo sci-fi ad una nuova dimensione, riuscendo ad essere ipnotico dall’inizio fino al grande finale. Non a caso, la pellicola è stata candidata a 8 Oscar, riuscendo a portare a casa solo quello al Miglior montaggio sonoro.

3. “Logan – The Wolverine”

SI ancora Marvel, ma “Logan – The Wolverine”, diretto da James Mangold, rappresenta una sorta di “upgrade” rispetto a tutte le altre pellicole dell’Universo dei cinecomic. La pellicola è ispirata alla serie di fumetti Marvel intitolata “Vecchio Logan” e si pone come sequel di “X-Men le origini – Wolverine”, del 2009 e di “Wolverine – L’Immortale”, uscito nel 2013. Nei panni del protagonista, c’è sempre Hugh Jackman, stavolta, invecchiato e con le capacità rigenerative che stanno quasi svanendo. L’eroe, insieme al Professor Charles Xavier (Patrick Stewart) e Laura Kinney, suo giovane clone al femminile, dovrà, però, cercare di fermare l’avanzata di uno squadrone di mutanti, guidati da Nathaniel Essex, intenzionato a distruggere il mondo. La qualità narrativa, registica e tecnica, in questo capitolo di congedo (?) di Jackman è arrivata ad un livello di perfezione senza precedenti, che super di gran lunga tutti gli altri film sui supereroi. Rispettando sempre la “fame d’azione” di spettacolarità dei fan Marvel, Mangold è bravissimo nel costruire un film più intimo, più inserito nella psicologia del personaggio che qui viene messo letteralmente a nudo. Capolavoro.

4. “Dunkirk”

Quest’anno, il genio visionario Christopher Nolan ha prodotto l’ennesimo capolavoro, “Dunkirk”. La pellicola è ambientata durante la Seconda guerra mondiale e racconta la storia realmente accaduta dell’evacuazione di Dunkerque, verificatasi dal 27 maggio al 4 giugno 1940, quando 400.000 membri delle truppe britanniche e alleate si trovarono circondati dalle forze nemiche. Intrappolati sulla spiaggia con le spalle al mare, provarono a fuggire via mare, con navi militari ma anche con imbarcazioni di fortuna fornite dalla popolazione civile. La critica specializzata ne è rimasta totalmente ipnotizzata e, in effetti, è impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte a questa storia di sopravvivenza dove le parole e gli attori stanno a zero, perché Nolan lascia parlare le immagini e i sentimenti, il patriottismo  e il senso di solidarietà, senza retorica e senza fronzoli, ma andando subito al punto. Merito del regista, ma anche dei suoi collaboratori Nathan Crowley (scenografia), Lee Smith (montaggio) e quei geniacci degli effetti speciali Paul Corbould, Ian Corbould, Charles-Axel Vollard e Andrew Jackson. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalle tre nomination ai Golden Globe al Miglior film drammatico, Miglior regista e alla Miglior colonna sonora originale al grande Hans Zimmer.

5. “Ammore e malavita”

Il grandioso musical partenopeo dei Manetti Bros., nuovi re Mida della commedia italiana, è uno dei prodotti più originali e riusciti del 2017. Con le storie intrecciate di personaggi macchiettistici e cuciti addosso agli attori principali – Giampaolo Morelli, Carlo Buccirosso, Claudia Gerini e Serena Rossi – e la straordinaria colonna sonora firmata da Nelson, i registi colpiscono nel segno, mescolando più generi – dalla commedia al poliziottesco – raccontando una storia d’amore, smitizzando la camorra con ironia e satira pungenti, esaltando l’amicizia e il senso di onestà. Napoli offre sempre la solita e meravigliosa cartolina viva e pulsante, ma i Manetti sono ben attenti a non cadere nella trappola dei luoghi comuni più beceri e costruendo un vero e proprio quadro animato divertente, leggero, canterino e ben strutturato. E poi, diciamocela tutta, il Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia sarebbe stato strameritato.

6. “Guardiani della Galassia Vol. 2”

Il volume 2 del giocattolone Marvel, diretto sempre da James Gunn, vede riunirsi la squadra di supereroi contro nuove e pericolose minacce, ma anche per aiutare Peter Quill/Chris Pratt a scoprire l’identità di suo padre. Gunn stavolta si supera letteralmente e contando sul cast già collaudato che comprende Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Michael Rooker, Karen Gillan e sulle new entry ci Pom Klementieff, Elizabeth Debicki, Chris Sullivan, Sean Gunn, Sylvester Stallone e Kurt Russell spinge sull’acceleratore del divertimento e sul “facciamo casino” che, rispetto al primo capitolo, sono triplicati. Senza perdere di vista il genere action, il regista da vita ad una spirale psichedelica dove la trama conta davvero poco e si da ampio spazio alla colonna sonora (la mitica “Awesone Mix Vol. 2”), agli effetti speciali e all’impatto delle immagini. Operazione riuscita, in attesa del capitolo 3.

7. “Detroit”

Il nuovo film della regista premio Oscar Kathryn Bigelow (“The Hurt Locker”, “Zero Dark Thirty”) racconta la storia degli scontri verificatisi nella città del Michigan, dal 23 al 27 luglio 1967, a seguito di un raid della polizia in un bar notturno, che causò la morte di più di 40 persone, il ferimento di altre 1000 e migliaia di arresti. La sceneggiatura è stata scritta dal fidato Mark Boal, che ha costruito un’impalcatura corale formata da diverse storie di testimoni di quegli eventi e, quindi, differenti punti di vista. “Detroit” è un colpo dritto allo stomaco, a tratti fin troppo crudo e teso, ma la denuncia violenta del razzismo che negli USA è dilagante arriva con la forza di una freccia. Il protagonista John Boyega è di una bravura imbarazzante nei panni dell’agente Melvin Dismukes e, anche se il botteghino non lo ha premiato, vale veramente la pena (ri)vedere questo film, assolutamente uno dei migliori dell’anno.

8. “Blade Runner 2049”

Denis Villeneuve colpisce ancora in questo 2017 e lo fa “coraggiosamente” anche con “Blade Runner 2049”, attesissimo sequel di “Blade Runner”, il cult di Ridley Scott del 1982. Il remake ci porta nel 2049, 30 anni dopo le vicende del capostipite, e sempre a Los Angeles. Harrison Ford riprende il ruolo di Rick Deckard, mentre Ryan Gosling è l’Agente K della polizia di Los Angeles che scoprirà un segreto sepolto da tempo che ha il potenziale di far precipitare nel caos quello che è rimasto della società. Ciò lo porterà a mettersi sulle tracce di Deckard. Naturalmente, il film di Scott resta un gioiello potente e inimitabile della storia del cinema, ma questo sequel di Villeneuve è puro godimento visivo. Le scenografie fenomenali, la dimensione onirica e decadente, due protagonisti magnetici e altri innesti geniali, oltre ad un finale davvero emozionante ne fanno uno dei lungometraggi migliori dell’anno e non lo fanno, di certo, sfigurare di fronte al gigante scottiano. Sicuramente, ci si aspettava qualcosa in più al box office, ma poco importa. Se non l’aveste ancora visto, fatelo subito.

9. “It”

Andrés Muschietti ha rischiato e fatto centro con “It”, il film col pagliaccio assassino interpretato da Bill Skarsgard e basato sull’omonimo romanzo di Stephen King, uscito nel 1986. Il regista porta sul grande schermo tutte le paure, le ossessioni e le angosce che troviamo nel libro, con una regia impeccabile e dei giovani protagonisti grandiosi nei rispettivi ruoli. Pennywise di Skarsgard fa paura solo a guardarlo e raggiunge il suo climax quando muta in altre creature per ingannare i malcapitati ragazzi, facendosi sobbalzare più volte. Naturalmente, un plauso enorme va anche alla squadra tecnica messa su da Muschietti che comprende Chung-hoon Chung alla fotografia, Jason Ballantine al montaggio e Benjamin Wallfisch alle musiche, veri e propri maestri che meriterebbero una valanga di premi per il lavoro svolto. Nel frattempo, “It” è già stato premiato al botteghino mondiale, con 698.060.000 dollari d’incasso, a fronte di 35 di budget. Quanti di voi attendono già il sequel?

10. “Loving Vincent”

Loving Vincent” è la vera sorpresa di quest’anno cinematografico. E’ il primo lungometraggio dipinto interamente su tela e dedicato al grande pittore olandese Vincent van Gogh (1853-1890) e alla sua misteriosa vita, fino alla tragica morte, avvenuta a soli 37 anni. La regia e la sceneggiatura sono firmate da Dorota Kobiela e da Hugh Welchman, e la sua magia si basa su oltre 120 opere di van Gogh. La trama è stata ricostruita partendo dalle famose 800 lettere scritte dallo stesso artista, che fanno da sentiero per raccontare il suo misterioso viaggio e cercare anche di portare luce sulla questione della sua morte, archiviata come suicidio, proprio quando la sua carriera stava prendendo il volo. Al film hanno lavorato ben 125 artisti che hanno dipinto circa 56 mila immagini interamente a mano, lavorando per circa 5 anni al progetto, per offrire un’esperienza cinematografica senza paragoni. “Loving Vincent” è un film d’animazione ma girato con attori in carne e ossa in un teatro di posa, poi trasformati in personaggi dei quadri di van Gogh. Un lavoro immenso di cui sentiremo parlare anche ai prossimi Oscar.

Menzione Speciale: "AFMV – Addio Fottuti Musi Verdi" dei The Jackal

Una menzione speciale la merita l’originale film dei The Jackal, “AFMV – Addio Fottuti Musi Verdi”. la pellicola vede Ciro (Ciro Priello), un grafico super qualificato, affrontare il più classico dei dilemmi dei giovani d’oggi: partire o restare. Inseguire i propri sogni o accettare un lavoro qualunque. Piselli o fave. E soprattutto, è più facile trovare lavoro in Italia o nello spazio? Ciro deciderà di partecipare ad un concorso e mandare il suo curriculum nientedimeno che agli alieni. Tanto quelli figurati se rispondono. E invece a lì avranno inizio la sua odissea, tra citazioni cinefile azzeccate, ironia dissacrante e un’atmosfera quasi da videogame che coinvolge dal primo minuto. L’umorismo partenopeo vola nello spazio e a fare da “testimonial” alle gag al fulmicotone dell’affiatato gruppo di YouTuber ci sono camei eccellenti di alcuni loro amici come Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino e Gigi D’Alessio. AFMV è una boccata d’aria in questo 2017, da vedere per passare 93 minuti semplicemente in allegria.

51 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views