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I 10 flop più clamorosi del 2017

“King Arthur: Il Potere della Spada”, “Suburbicon”, “Detroit” sono solo alcuni dei flop più clamorosi del 2017. Il botteghino non ha risparmiato neanche gli attesi “CHiPs” e “The Circle”, con Emma Watson e Tom Hanks, e alcuni blockbuster annunciati. Ecco, allora, 10 pellicole che si sono rivelate un disastro al box office.
A cura di Ciro Brandi
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L’anno che si sta per concludere ci ha regalato tantissimi gioiellini cinematografici ma inesorabilmente, anche dei flop colossali talvolta annunciati, ma in molti casi anche totalmente inaspettati. Un esempio lampante è “King Arthur: Il Potere della Spada”, di Guy Ritchie, costato circa 175 milioni di dollari e che, globalmente, si è fermato ad un incasso di 148, oppure il bellissimo “Detroit”, di Kathryn Bigelow, osannato dalla critica ma non premiato al botteghino, conquistando solamente 16 milioni di dollari a fronte di un budget di 34. Nello stesso girone, ci sono anche “Suburbicon”, di George Clooney e “The Circle”, con Emma Watson e Tom Hanks. Costituiscono un caso a parte, invece, i blockbuster annunciati come “Blade Runner 2049”, “Ghost in the Shell” e “Trainspotting 2”, rivelatisi bolle di sapone non risparmiati dal pubblico. Ecco, quindi, i 10 film che nel 2017 sono state delle vere catastrofi commerciali.

“La cura dal benessere”

Il thriller-horror psicologico di Gore Verbinski vede Dane DeHaan nei panni di un giovane dirigente che viene inviato sulle Alpi svizzere per recuperare l’amministratore delegato della sua azienda ospite di un misterioso “centro benessere”. Una volta lì, si rende conto che i trattamenti ricevuti dal suo capo non sono quello che sembrano. Nonostante gli sforzi di Verbisnki – grande director di pellicole di successo come i film della saga di “Pirati dei Caraibi” e “The Ring” – questa sua ultima fatica non è piaciuta al pubblico. “La cura dal benessere” è forte, suggestivo, con una prima parte davvero d’effetto, ma poi il film sembra perdersi verso qualcosa di troppo fantasy che si distacca nettamente dal misterioso thriller iniziale. Un peccato soprattutto perché, partendo da un budget di 40 milioni di dollari ne ha incassati solamente 26.5.

“Autobahn – Fuori controllo”

Eran Creevy ha voluto fortemente il giovane e quotatissimo Nicholas Hoult per il ruolo di Casey, un ragazzo che lavora come corriere di droga per una gang, che decide di derubare un temuto gangster per pagare le cure della fidanzata, Juliette (Felicity Jones). Qualcosa, però, va storto e i due dovranno fare di tutto per mettersi in salvo. Nel cast di questo action-thriller ci sono anche Ben Kingsley e Anthony Hopkins ma salvando le scene d’inseguimento veramente ben girate, forse il film ha pagato lo scotto per la trama un tantino obsoleta e per la presenza di grandi attori tenuti praticamente in panchina. In effetti, a fronte dei 21.5 milioni di dollari di budget iniziale, “Autobahn – Fuori controllo” è stato un mega flop con un incasso globale di circa 4.8 milioni.

“King Arthur: Il Potere della Spada”

Il flop di “King Arthur: Il Potere della Spada” è uno di quelli più cocenti. Guy Ritchie ha voluto assoldare il nerboruto Charlie Hunnam per il ruolo del leggendario Re Artù, riuscendo a dare  un’impronta molto personale alla leggenda, raccontando di un giovane che vive nei vicoli di Londonium con la sua gang, fino a quando si impadronisce della spada di Excalibur che cambierà radicalmente il suo futuro. Il regista ha mescolato molto bene fantasia e storia con effetti speciali niente male e un cast che conta la presenza di Eric Bana, Jude Law e, addirittura, quella di David Beckham. Sta di fatto che il pubblico sembra non aver apprezzato questa virata verso il fantasy puro, definito addirittura come un lungo “videogame” con troppa CGI. Il tonfo per Ritchie è stato piuttosto pesante perché i costi di produzione si sono avvicinati ai 175 milioni di dollari mentre gli incassi sono arrivati a 148.

“Detroit”

Tempi duri anche per il premio Oscar Kathryn Bigelow. Il suo straordinario “Detroit”, incentrato sulla la storia vera degli scontri verificatisi nella città del Michigan, dal 23 al 27 luglio 1967, a seguito di un raid della polizia in un bar notturno, che causò la morte di più di 40 persone, il ferimento di altre 1000 e migliaia di arresti, non ha trovato il favore del pubblico. La critica lo ha giustamente osannato perché il film è spaventosamente crudo, girato come al solito alla grande e lo sceneggiatore Mark Boal non poteva fare di meglio nel dipingere il razzismo dilagante negli USA. Il botteghino però ha registrato solamente 16 milioni d’incasso a fronte di un budget di 34. Colpa dell’eccesso di retorica in alcuni punti o di un’esposizione delle torture troppo cruda?

“Civiltà perduta”

Per Charlie Hunnam, il 2017 è decisamente da dimenticare. Dopo il flop di “King Arthur”, anche “Civiltà perduta”, infatti, ha fatto flop. La storia dell’esploratore Percy Fawcett che si avventura in Amazzonia con suo figlio alla ricerca della civiltà di El Dorado ha portato a casa solo 8.5 milioni di dollari ma ne è costato circa 30 e a nulla è servita la presenza di altre star del calibro di Robert Pattinson, Sienna Miller e Tom Holland.

“Monster Trucks”

Il fantasy con l’amatissimo Lucas Till racconta la storia di Tripp, uno studente che, stanco di vivere nella sua città natale, costruisce un enorme macchinone con resti di vecchie auto. Un giorno, una strana creatura, venuta fuori da un’esplosione di un impianto di petrolio, “s’impossessa” del mezzo, rendendolo super, e diventando amica di Tripp. L’idea poteva essere vincente, soprattutto facendo leva sul pubblico di giovanissimo, ma purtroppo, a dun certo punto il film perde lo smalto di fantasy, si dilunga su dettagli inutili ed è decisamente troppo lungo. Alla fine, di “monster” c’è stato solo il budget, arrivato fino a 125 milioni di dollari mentre gli incassi sono stati di circa 64.4.

“Suburbicon”

La black comedy di Clooney, ambientata nell’ordinata cittadina di Suburbicon, negli anni ’50, ha deluso ampiamente le aspettative. Il film è basato su una sceneggiatura dei Coen che risale addirittura al 1999 e, infatti, sembra un film dei famosi fratelli del cinema e non di Clooney. Il bell’attore/regista l’ha poi rimaneggiata aggiungendo l’ambientazione e la tematica razziale, ma il film sembra non decollare mai, si mantiene in un limbo statico senza essere né carne né pesce. Il pubblico lo ha, praticamente, quasi snobbato facendogli incassare complessivamente solo 5.7 milioni a fronte di 25 milioni di costi di produzione.

“CHiPs”

Niente da fare anche per “CHiPs”. Il film basato sulla serie tv degli anni ’70 e ’80, con protagonisti Erik Estrada e Larry Wilcox, nei panni degli agenti Jon Baker e Frank “Ponch” Poncherello, sostituiti da Dax Shepard e Michael Peña ha deluso i fan. Shepard è anche il regista di questa commedia ma si è discostato troppo dalla serie da cui è partito, facendone un’accozzaglia di battute e scenette surreali che snaturano il progetto iniziale. I costi di produzione sono stati di 25 milioni di dollari e gli incassi sono stati solo di 26.8. Disastro.

“The Circle”

Il thriller psicologico di James Ponsoldt, con Emma Watson e Tom Hanks ci mostra i pericoli e le insidie che si nascondono nell’epoca contemporanea, tra social media e vita privata, praticamente, azzerata. Purtroppo Ponsoldt si mantiene molto un superficie senza mai sviluppare fino in fondo le attualissime tematiche a disposizione, sfiorando anche la banalità in alcuni punti. Tutto ruota intorno ai due protagonisti mentre i personaggi secondari sono appena abbozzati. Il budget stanziato per il film è stato di 18 milioni di dollari e gli  incassi solo di 20.4. Davvero troppo poco per due divi come la Watson ed Hanks.

“Madre!”

Madre!”, il thriller horror psicologico del grande e pluripremiato Darren Aronofsky, presentato anche all’ultimo Festival di Venezia, ha come protagonisti Jennifer Lawrence e Javier Bardem. La storia raccontata dal regista è ben congegnata inizialmente, ma poi si perde in una spirale che sembra non arrivare mai ad un finale. In alcune scene si ha una sensazione di pericoloso deja vu e di volontà di colpire lo spettatore con switch narrativi improvviso e veloci, ma il troppo stroppia e, infatti, partendo da un budget di 30 milioni di dollari il film ne ha incassati in tutto il mondo solamente 44.

I blockbuster annunciati che hanno deluso le aspettative

Oltre ai flop assodati, c’è tutta una schiera di blockbuster annunciati che, purtroppo, hanno deluso le aspettative di registi, attori e produttori che si aspettavano incassi miliardari. È il caso, per esempio di “Blade Runner 2049”. L’atteso remake del cult di Ridley Scott è stato diretto da Denis Villeneuve e ha come protagonisti Harrison Ford e Ryan Gosling ma, anche se impeccabile sotto il profilo tecnico-registico, l’effetto nostalgia ha funzionato poco dato che il film è costato 150 milioni di dollari e ne ha incassati 258.2. Non è andata meglio a “La Torre Nera” e a “Ghost in The Shell”. Il primo, sci-fi tratto dalla La famosa serie di libri di Stephen King e con protagonisti Idris Elba e Matthew McConaughey, ha portato a casa solo 111.7 milioni di dollari a fronte di un budget di 60; il secondo, invece, diretto da  Rupert Sanders, e ispirato al manga di Masamune Shirow, ha portato a casa 169.8 milioni ma i costi di produzione sono stati di 110.

Boccone amaro anche per Luc Besson che con il suo atteso e pubblicizzato “Valerian e la Città dei Mille Pianeti” ha incassato 225.8 milioni di dollari. Una cifra di tutto rispetto ma se pensate che il budget iniziale stanziato per il fantasy con Dane DeHaan e Cara Delevingne è stato di 177.2 milioni, allora qualcosa è andato decisamente storto. E’ accaduto anche per “Power Rangers”, la pellicola ispirata ai personaggi di Haim Saban, Shuki Levy e della Toei Company e alla famosa serie tv degli anni ’90 è partita da un costo di produzione di circa 100 milioni di dollari e si è fermata ad un incasso globale di 142.3. E’ impossibile non citare il tonfo clamoroso di “Trainspotting 2”. Il sequel di Danny Boyle  che racconta il ritorno ad Edimburgo, dopo 20 anni, di Mark Renton e l’incontro con Sick Boy, Spud e Begbie tra rancori, rimpianti, autodistruzione e vendetta ha portato a casa solo 41 milioni di dollari mentre il budget è stato di 18.

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