I 65 anni di Isabella Rossellini, la figlia d’arte col cinema nel DNA
E’ la figlia di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini e il suo sangue è quindi intriso di settima arte. Isabella Rossellini, 65 anni il 18 giugno, fin da piccola ha vissuto negli ambienti cinematografici più importanti della storia, crescendo tra grandi star e grandi pellicole. Dopo gli inizi da giornalista e da modella, esordì sul grande schermo con “Nina”, di Vincente Minnelli, fino ad arrivare a girare 50 lungometraggi e 24 tra serie e film tv.
L’esordio con Vincente Minnelli
La Rossellini è nata a Roma e, anche se è figlia di due leggende, inizialmente non era interessata al cinema. Infatti, studiò all’Accademia di Costumi e Moda della Capitale e collaborò come assistente costumista ad alcuni film di suo padre. A 19 anni vola a New York, dove lavorare come traduttrice e giornalista per la RAI e lavora come corrispondente per il programma televisivo “L’altra domenica”, di Renzo Arbore. Il richiamo del cinema, però, è più forte e la Rossellini esordisce sul grande schermo, nel 1976, con “Nina”, diretto da Vincente Minnelli, con protagoniste Liza Minnelli e sua mamma Ingrid Bergman. Successivamente, la vediamo ne “Il prato”(1979), dei fratelli Taviani e ne “Il pap’occhio”(1980), di Renzo Arbore. nello stesso periodo, l’attrice sposa Martin Scorsese, dal quale divorzierà nel 1983, e lavora anche come modella e fotomodella, lavorando con grandi fotografi, tra cui Bruce Weber, Helmut Newton, Peter Lindbergh e Robert Mapplethorpe.
I grandi film americani degli anni ‘90
Il suo primo film americano è “Il sole a mezzanotte”(1985), di Taylor Hackford mentre, due anni dopo, è la volta di “Velluto blu”, diretto da David Lynch, che la fa conoscere al grande pubblico internazionale. Nello stesso anno, prende parte a “Oci ciornie”, di Nikita Mikhalkov, con Marcello Mastroianni e Silvana Mangano e, ormai lanciatissima, entra anche nel cast di “Cappuccetto Rosso”(1988), di Adam Brooks; “Cugini”(1989), per la regia di Joel Schumacher; “Cuore selvaggio”(1990), sempre diretti da Lynch e nel blockbuster “La morte ti fa bella”(1992), di Robert Zemeckis, dove recita accanto a star del calibro di Meryl Streep, Goldie Hawn e Bruce Willis. La collaborazione con grandi registi continua con “The Innocent”(1993), di John Schelsinger; “Fearless – Senza paura”(1993), diretto da Peter Weir; “Amata immortale”(1994), di Bernard Rose e, nel 1995, il nostro Luciano De Crescenzo la vuole per il ruolo di Madame X in “Croce e delizia”. Con il grande Stanley Tucci girerà “Big Night”(1996) e “Gli imbroglioni”(1998), mentre l’eclettico Abel Ferrara la vorrà per “Fratelli”, del 1996.
Il ritorno in Italia e i progetti futuri
Gli anni Duemila si aprono col dramma “Il cielo cade”, di Andrea e Antonio Frazzi e proseguono con “Le valigie di Tulse Luper – la storia di Moab”(2003), di Peter Greenaway. La Rossellini compare anche come guest star in alcuni episodi della serie “Alias”, di J.J. Abrams e veste i panni di Marella Agnelli nel film “Infamous – Una pessima reputazione”, di Douglas McGrath, biopic su Truman Capote. Nel 2008, gira “Un marito di troppo”, con Uma Thurman e Colin Firth e “Two Lovers”, con Joaquin Phoenix e Gwyneth Paltrow mentre nel 2010 torna in Italia alla corte di Saverio Costanza per girare “La solitudine dei numeri primi” e, poi “L’era legale”(2011), di Enrico Caria. I film pù interessanti che ha girato negli ultimi anni sono “Enemy”(2013), di Denis Villeneuve e “Joy”(2105), di David O’ Russell e, nel 2016, ha preso parte anche alla serie tv USA “Shut Eye”, nei panni di Rita. Nel corso del 2017, la vedremo in “Across the River and Into the Trees”, di Martin Campbell e per il 2018 ha in cantiere “Silent Life”, di Vladislav Kozlov, con Franco Nero e Terry Moore.