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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

“Tutti sapevamo di Weinstein ma abbiamo taciuto”, la denuncia dello sceneggiatore Rosenberg

Durissimo post dello sceneggiatore e produttore Scott Rosenberg, che ammette la connivenza di tutta Hollywood con Harvey Weinstein: “Sapevamo che era un orco, ma era la gallina delle uova d’oro e non abbiamo parlato. Mi scuso, ma dovete scusarvi tutti”.
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A cura di Valeria Morini
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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

Il caso di Harvey Weinstein, il produttore cinematografico americano accusato di molestie sessuali e violenze da moltissime attrici e modelle (tra cui la nostra Asia Argento), continua a occupare le home page dei media di tutto il mondo. Non si contano, ormai, le testimonianze e le accuse di quello che è probabilmente il più grande scandalo sessuale nella storia di Hollywood. A queste si aggiunge la durissima testimonianza sceneggiatore e produttore Scott Rosenberg, che ammette la complicità di tutta Hollywood con gli atti commessi dal collega.

Il post di Scott Rosenberg su Harvey Weinstein

Queste le parti essenziali del lungo post di Rosenberg (sceneggiatore di "Con Air", "Alta fedeltà", "Fuori in 60 secondi" e del nuovo "Jumanji", produttore di serie come "Life on Mars" e "Zoo"), pubblicato sul suo profilo Facebook e successivamente rimosso, riportato integralmente su Deadline:

Io c’ero. C’ero, più o meno, dal 1994 ai primi 2000. L’età dell’oro. Gli anni di "Pulp Fiction", "Shakespeare In Love", "Clerks", "Swingers", "Scream", "Will Hunting", "Il paziente inglese", "La vita è bella" . Harvey e Bob (i fratelli Weinstein) hanno prodotto i miei primi due film. Avrebbero pubblicato il mio romanzo. Mi hanno consacrato, mi hanno dato la mia carriera. Avevo appena trent'anni, mi amavano quei due fratelli che avevano reinventato il cinema. E quei giorni gloriosi a Tribeca? Le riunioni diventavano progetti che poi diventavano notti folli in giro per la città. Per farla breve: Miramax era una bomba. Quindi sì, io c’ero. E lasciatemi dire una cosa: tutti sapevano. Non che stuprasse, di quello non abbiamo mai sentito parlare. Ma sapevamo che aveva un modello di comportamento aggressivo. Sapevamo della fame di quell'uomo, non c'era niente di segreto nella sua rapacità: era come un orco insaziabile uscito dalle favole dei fratelli Grimm. Tutto avvolto in promesse vaghe di ruoli nei film (e, bisogna precisare, in molti cedettero al suo fascino ingombrante volentieri, il che lo ha sicuramente spinto ad allargare ancora di più la sua fetida rete).E sapete perché sono sicuro che sia così? Perché io c’ero. Vi ho visti. Ne ho parlato con voi. Voi, i grandi produttori; voi, i grandi registi; voi, i grandi agenti; voi, i grandi finanzieri. E voi, i capi dei grandi studios rivali; voi, i grandi attori; voi, le grandi attrici; voi, le grandi modelle. Voi, i grandi giornalisti; voi, i grandi sceneggiatori; voi, le grandi rockstar; voi, i grandi ristoratori; voi, i grandi politici. Io ero lì con voi. Forse non conoscevamo il livello di quell'orrore, gli stupri, le donne sbattute al muro. Ma sapevamo qualcosa. Sapevamo che c'era qualcosa di odioso, di marcio. Ma, cosa patetica quanto vera, che avremmo dovuto fare? A chi avremmo dovuto dirlo? Alle autorità? Quali autorità? Alla stampa? Harvey teneva in pugno la stampa. Internet? Allora non c'era Internet o qualcosa di simile. Dovevamo chiamare la polizia? Per dire cosa? Per non parlare del fatto che la maggior parte delle vittime ha scelto di non dire nulla.

Le scuse di Rosenberg alle vittime

Rosenberg ricorda inoltre i viaggi ai Caraibi con Weinstein e i tempi d'oro in cui la Miramax sbancava agli Oscar e ai principali festival mondiali, descrivendo il produttore come "la gallina dalle uova d'oro. E noi avevamo bisogno di quelle uova d'oro. Ok, forse non ne avevamo bisogno. Ma ci piacevano davvero tanto, quelle uova d'oro". Quindi, un messaggio per le tantissime donne che lo hanno denunciato.

Per questo sarò eternamente dispiaciuto, per tutte le donne che hanno dovuto subire. Il loro coraggio è un faro che illumina la mia vergogna. Mi scuserò in eterno con tutti quelli che hanno sofferto in silenzio. E che hanno scelto di rimanere in silenzio oggi. Ho perso i contatti con i Weinstein dal 2000. Ma qualche mese fa mi ha chiamato, per parlare dei tempi andati. Voleva riunire la banda, fare un film, avevo la sensazione di uno che camminava verso il patibolo. Poche settimane dopo ho capito. Mi dispiace. Mi scuso e mi vergogno, perché alla fine sono stato complice, non ho detto niente. Harvey con me è stato meraviglioso quindi mi sono preso i benefici e ho tenuto la bocca chiusa. Ma anche tutti voi dovete scusarvi. Voi sapete chi siete. Sapevate tutto e sapete che io so che ne eravate al corrente perché ero lì con voi. E perché tutti, tutti sapevano.

Weinstein espulso dal sindacato produttori

Intanto il sindacato dei produttori di Hollywood (Pga) ha iniziato le procedure di espulsione di Harvey Weinstein, votata all'unanimità dal Consiglio composto da 20 donne e 18 uomini. Il tycoon avrà due settimane di tempo per difendersi, prima della decisione definitiva. "La molestia sessuale di qualsiasi tipo è completamente inaccettabile. Questo è un problema sistemico e pervasivo che richiede un'azione immediata a livello industriale", si legge nel comunicato stampa del sindacato, che annuncia la creazione di una Task Force contro le molestie sessuali. Una misura che arriva a pochi giorni dalla cacciata di Weinstein dall'Academy degli Oscar.

L'attacco dell'ex presidente Dreamworks

Un altro attacco contro Weinstein arriva da Jeffrey Katzenberg, ex presidente e co-fondatore della Dreamworks. Durante la conferenza stampa live al Wall Street Journal che si è tenuta ieri mattina a Laguna Beach, in California, ha definito il collega "Un mostro", precisando però come sia stato protetto da molti uomini: "Intorno aveva un branco di lupi".

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