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Chiesta l’archiviazione per Fausto Brizzi dopo lo scandalo molestie, per i Pm “il fatto non sussiste”

La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per Fausto Brizzi in relazione allo scandalo molestie che l’ha investito dopo la denuncia di tre donne. Il regista era indagato per violenze sessuali. Secondo Maria Monteleone, a capo del pool di magistrati che si occupano di reati sessuali, “il reato non sussiste”.
A cura di Stefania Rocco
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La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per Fausto Brizzi, il regista indagato nell'aprile scorso per violenze sessuali dopo la denuncia di tre donne. Secondo Maria Monteleone, a capo del pool di magistrati che si occupano di reati sessuali, “il reato non sussiste” perché in base alle denunce presentate non esisterebbero gli estremi per procedere. Brizzi era finito nell’occhio del ciclone a causa di un servizio realizzato da Le Iene che vedeva alcune attrice, molte delle quali rimaste anonime, denunciare i presunti abusi sessuali subiti. Nell’aprile scorso Brizzi era stato interrogato dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Pantaleo Polifemo che, a distanza di tre mesi, hanno concluso l’inchiesta con la decisione di richiedere l’archiviazione.

Il servizio de Le Iene

Lo scandalo che ha coinvolto Brizzi è scoppiato verso la fine del 2017 in seguito a un’inchiesta realizzata da Le Iene che aveva intervistato 10 attrice, molte delle quali rimaste anonime. Il comune denominatore era da ricercare nei presunti abusi subiti da parte di un regista “poco più che 40enne”. Solo a distanza di qualche settimana da quelle prime accuse fu fatto il nome di Brizzi. Dopo la denuncia televisiva era scattato il procedimento legale.

Fausto Brizzi ha sempre negato le accuse

Brizzi ha sempre negato ogni addebito a proposito delle presunte molestie. All’interno di un breve comunicato redatto nel novembre scorso, fece sapere: “Ho appreso con grande sconcerto dagli articoli apparsi sulle pagine di alcuni quotidiani dell'esistenza di ipotetiche segnalazioni di molestie fatte da persone di cui non viene precisata l'identità. Posso solo affermare, con serenità e sin da ora, che mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti o condivisi. Per questo, escludo categoricamente di aver conferito mandato legale per trattare il risarcimento del danno in favore di presunte vittime. Procederò in ogni opportuna sede nei confronti di chiunque abbia affermato e affermi il contrario. In via precauzionale, e per evitare strumentalizzazioni, ho sospeso tutte le mie attività lavorative ed imprenditoriali. Chiedo a tutti il massimo rispetto della privacy della mia famiglia e, in particolare, di mia moglie”. Diversi sono i professionisti del mondo dell’intrattenimento che gli hanno manifestato solidarietà per il modo in cui il caso è stato trattato.

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