Denzel Washington, l’immenso divo da due Oscar compie 65 anni
Con 48 film è diventato uno dei più grandi attori della cinematografia mondiale. Denzel Washington compie 65 anni il 28 dicembre e, oltre ad avere in bacheca 2 Oscar per Glory e Training Day, ha anche 3 Golden Globe, 2 Orsi d’argento e una valanga di altri premi. D’altra parte, il divo ci ha regalato perle cinematografiche come Malcolm X, Philadelphia, Hurricane, John Q, Man on Fire, American Gangster e tantissimi altri che non ci stancheremo mai di vedere. In cantiere, ha altre due sorprese per i suoi fan che non deluderanno, come al solito, le loro aspettative.
Gli esordi in tv e al cinema
L’attore è nato a Mount Vernon, nello stato di New York e già a 11 anni, dopo il divorzio dei genitori, venne mandato a studiare in collegio. In seguito, si laureò in teatro e giornalismo alla Fordham University di New York, dove nacque anche la sua passione per la recitazione che lo portò ad iscriversi all'American Conservatory Theater di New York. L’attore esordì in tv nel 1977 con il film Wilma, mentre al cinema arrivò due anni dopo, nel 1979, con Coriolanus, per la regia di Wilford Leach, seguito nel 1981 da Il pollo si mangia con le mani, di Michael Schultz. La serie tv A cuore aperto (1982-1988), dove Washington aveva il ruolo del Dottor Philip Chandler, lo fece conoscere un po’ di più ma già nel 1987, grazie al ruolo dell'attivista politico sudafricano Stephen Biko in Grido di libertà, di Richard Attenborough, ottenne una nomination all'Oscar come Miglior attore non protagonista.
L’Oscar per Glory e il successo di Malcom X
Nel 1990, Washington portò a casa l'Oscar come Miglior attore non protagonista per Glory – Uomini di gloria, di Edward Zwick, attestandosi come secondo attore nero a vincere la statuetta 26 anni dopo Sidney Poitier. Nel 1990, interpretò il ruolo di Bleek Giliam nel film di Spike Lee Mo' Better Blues e, nel 1992, girò sempre con Lee uno dei suoi film cult, Malcolm X, per cui fu candidato di nuovo agli Oscar come Miglior attore protagonista. L'anno dopo è con Tom Hanks in Philadelphia (1993), di Jonathan Demme, a cui seguiranno thriller di successo come Il rapporto Pelican (1993) e Allarme rosso (1995) e la commedia sentimentale Uno sguardo dal cielo (1996), con Whitney Houston. Nel 1998, Spike Lee lo rivuole per He Got Game invece con Angelina Jolie girerà Il collezionista di ossa (1999). E’ straordinario in Hurricane – Il grido dell'innocenza (1999), di Norman Jewison, basato sulla vera storia del pugile Rubin Carter, per cui ottenne l’Orso d'Argento al Festival di Berlino, il Golden Globe come Miglior attore protagonista e la nomination agli Oscar come Miglior attore.
Dal secondo Oscar per Training Day a Flight
Nel 2000, Washington gira Il sapore della vittoria – Uniti si vince, di Boaz Yakin e, due anni, riesce a vincere l’Oscar come Miglior attore protagonista grazie al ruolo di Alonzo Harris in Training Day, di Antonie Fuqua, con Ethan Hawke. L’anno dopo ci regala un’altra perla, John Q (2002) ed esordisce alla regia con Antwone Fisher, di cui è anche protagonista. Grandi successi commerciali sono stati film anche Man on Fire – Il fuoco della vendetta (2004), di Tony Scott; Inside Man (2006), di Spike Lee; Déjà vu – Corsa contro il tempo (2006), diretto da Tony Scott e il bellissimo American Gangster (2007), per la regia di Ridley Scott. Nello stesso anno, rientra in cabina di regia per The Great Debaters – Il potere della parola. Nel 2009, l’attore è sul set di Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana, di Tony Scott mentre nel 2010 gira il distopico Codice Genesi, di Albert e Allen Hughes e Unstoppable – Fuori controllo, sempre di Toni Scott. Safe House – Nessuno è al sicuro, di Daniel Espinosa è del 2012 mentre con Flight, di Robert Zemeckis, riceve la sua sesta nomination agli Oscar.
La nomination per Barriere e i due film in cantiere
Nel 2013 è in coppia con Mark Wahlberg in Cani sciolti, di Baltasar Kormákur, invece, nel 2014, torna a lavorare con Antoine Fuqua per The Equalizer – Il Vendicatore, e lo stesso regista lo dirigerà anche nel 2016 nel remake de I Magnifici Sette. Nello stesso anno, dirige e interpreta il bellissimo Barriere, adattamento per il grande schermo dell'opera teatrale Fences, di August Wilson, del 1983, vincitrice del premio Pulitzer per la drammaturgia. Il film regala l’Oscar come Miglior attrice non protagonista a Viola Davis mentre Washington porterà a casa l’ennesima nomination come Miglior attore. Gli ultimi due film che lo hanno visto protagonista sono i thriller End of Justice – Nessuno è innocente (2017), di Dan Gilroy e il sequel The Equalizer 2 – Senza perdono (2018), del suo amico Antoine Fuqua. Progetti in cantiere? Ne ha ben due: il thriller The Little Things, di John Lee Hancock e Macbeth, per la regia di Joel Coen.