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Furore a Cannes 2015 per “Mad Max”, ma la vera sorpresa è Charlize Theron

Presentato fuori concorso l’atteso film che riprende la saga partita con Mel Gibson è stato accolto con un tripudio di urla e applausi. Ma più del nuovo Max, interpretato da Tom Hardy, ha impressionato la Furiosa Charlize Theron.
A cura di Gabriele Niola
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In un festival di film molto attesi quello di George Miller è forse il più atteso di tutti. Mad Max: Fury Road arriva a riprendere il discorso interrotto 30 anni fa dal regista australiano assieme a Mel Gibson, solo che l’attore che ha sempre interpretato Max non può più essere della partita per raggiunti limiti d’età e al posto suo entra in scena Tom Hardy, nuovo gioiello del cinema d’azione con cervello degli ultimi anni. Stavolta la storia è ridotta all’essenziale, un gruppo di donne decide di fuggire dalla città stato che le tiene intrappolate e nel primo grande inseguimento a loro si unisce Max che lì era tenuto prigioniero da tempo. Hanno una meta davanti a sè ma anche un esercito motorizzato ad inseguirle perché tra loro ci sono le mogli del tiranno Immortan Joe, alcune delle quali portano in grembo i suoi figli. Tutto il film è costituito da questa fuga e quell’inseguimento.

Quando usciva Interceptor nel 1979 Tom Hardy aveva solo poche settimane di vita eppure il suo Max è perfetto, dotato di una forza pari a quella di Gibson ma anche di quella fragilità che l’attore inglese si porta dietro in tutti i film che interpreta. Quello che nessuno poteva prevedere però è che a rubare la scena a tutti, in questo lungometraggio apparentemente iniettato di testosterone, è una delle donne più belle ed eleganti del mondo: Charlize Theron.

Sul tappeto rosso di questa sera sarà come l’abbiamo sempre vista, con i capelli biondi che le arrivano poco sotto le spalle (in conferenza stampa li aveva raccolti in una coda di cavallo) e il più classico dei vestiti da sera che agli uomini appaiono tutti uguali, nel film invece è rasata e senza trucco che nasconda rughe o imperfezioni (se si esclude una coltre di grasso nero nella parte superiore del volto), non ha una parte romantica, non è l’oggetto da salvare nè l’aiutante di Max ma è Furiosa (questo il nome del personaggio), colei che dà vita a tutto il film e scatena ogni evento. Vestita e agghindata come un maschiaccio è più donna che mai, sa cosa vuole e come ottenerlo, forse per la prima volta guardandola si prova più stima che attrazione e considerato di chi stiamo parlando non è poco.

In un film che in più punti ha fatto realmente gridare la stampa in sala durante la proiezione per l’esaltazione (e chi scrive non poteva che condividere l’eccitazione per una simile, fantastica unione di grande ritmo, grande tecnica cinematografica, grande modernità e grande spirito del miglior cinema d’altri tempi), è una donna a rubare la scena ai moltissimi uomini che compongono il cast. La Furiosa di Charlize Theron non solo è più carismatica, interessante, originale e determinante del Max che dà il nome al film, ma è anche perfettamente in linea con quella tendenza del cinema di grande incasso degli ultimi anni a raccontare i film d’azione dal punto di vista di donne che non intendono imitare gli uomini. In questo Western moderno in cui ogni personaggio incarna un valore assoluto Charlize Theron è un vero alieno che nel trionfo della brutalità si muove con la sua naturale eleganza anche se le manca metà di un braccio. Diversa da tutti già a prima vista.

Brava lei ad accettare un ruolo che poteva sembrare non adatto alle sue corde e intelligente George Miller a capire che ci voleva un corpo come il suo, dotato di movimenti calmi e armoniosi anche nella furia per creare un distacco dal resto dei personaggi. Contrariamente a quanto avviene nei film precedenti della saga infatti è Furiosa il vero centro carismatico di tutta la storia, mentre Max, tenuto prigioniero per troppo tempo, è regredito ad uno stadio animale e dovrà passare attraverso tutta l’avventura per tornare “uomo”. Intanto il gruppo di donne che si sono liberate da catene e cinture di castità da sole (letteralmente) lo porta in giro e si fa aiutare da lui per conquistare la libertà e il diritto alla vita da un gruppo di uomini che sembra conoscere solo morte. Non devono imitare gli uomini nè devono essere quello che ci si aspetta da loro, sono libere di prendere le decisioni che credono, nè si negano anche uno scampolo di romanticismo, conquistato con la determinazione che gli appartiene e non concesso da qualcun altro.

Anche per questo motivo dopo aver visto Mad Max: Fury Road viene da pensare che tutti i blockbuster dovrebbero essere così appassionanti, eccitanti e pensati.

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