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I 40 anni di Michael Fassbender nei suoi 10 film più belli

Il grande e amatissimo attore dagli occhi di ghiaccio, il 2 aprile, compie 40 anni e dall’esordio in “300”, di Zack Snyder, del 2007, ha girato circa 30 film. Per omaggiare alla grande, ecco 10 pellicole, molto diverse tra loro, che sottolineano la sua estrema versatilità e il suo immenso talento.
A cura di Ciro Brandi
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In pochissimi anni, ha girato quasi 30 film ed è diventato una della star del cinema più acclamate di sempre. Michael Fassbnder, il 2 aprile, compie 40 anni e la sua carriera è iniziata con un piccolo ruolo in “300”(2007) di Zack Snyder, per poi prendere il volo grazie al sodalizio con il regista Steve McQueen e i film “Hunger”(2008) e “Shame”(2011), fino a “12 anni schiavo”(2013). Utimanente, è stato nelle sale con il toccante “La luce sugli oceani”, ma per omaggiare alla grande questo grande artista, ecco 10 pellicole, molto diverse tra loro, che sottolineano la sua estrema versatilità e il suo immenso talento.

“Hunger”(2008)

Il film che segna l’inizio della collaborazione con Steve McQueen, in cui Fassbender è l’attivista Bobby Sands, morto durante lo sciopero della fame del 1981 nella prigione di Long Kesh e per interpretare quel difficile ruolo, l’attore perde 18 kg in brevissimo tempo. La stampa lo acclama e ottiene un British Independent Film Award al Miglior attore, premio che riceve anche al Chicago International Film Festival. La pellicola vince anche il premio Caméra d’Or per la miglior opera prima al 61° Festival di Cannes e lancia alla grande l’attore nell’Olimpo di Hollywood.

“Shame”(2011)

Steve McQueen dirige ancora Fassbender, stavolta nei panni dell’impiegato 30enne Brandon Sullivan totalmente ossessionato dal sesso e dalla pornografia. Quando però si innamorerà della collega Marianne (Nicole Beharie) dovrà riuscire a controllarsi, anche perché la ragazza sembra più interessata al romanticismo che alla passione senza freni. A complicare le cose, ci sarà la sorella di lui, Sissy (Carey Mulligan), dal temperamento insicuro e autodistruttivo. Purtroppo, la dipendenza di Brandon sembra quasi una trappola eterna. McQueen è abilissimo a mostrare, attraverso un grandissimo Fassbender, l’animo dipendente e infelice di un uomo stretto nella morsa delle sue stesse pulsioni, che diventano malattia e ossessione. La vita di Brandon è una lastra di ghiaccio, fredda e inaffettiva, e la sua forza interiore è pari allo zero. Bellissimo e con messaggi intrinsechi importanti, il film ha fatto vincere all’attore la Coppa Volpi al Miglior attore protagonista al Festival di Venezia.

“A Dangerous Method”(2011)

David Cronenberg ci porta a Vienna e Zurigo, alla viglia della Prima guerra Mondiale, per raccontarci la storia dell’incontro/scontro tra lo lo psichiatra Carl Gustav Jung (Fassbender), Sigmund Freud (Viggo Mortensen), Otto Gross (Vincent Cassel) e Sabina Spielrein (Keira Knightley). Il grande regista si serve di questo grandissimi attori per raccontare la nascita della psicologia e i contrasti estetici e filosofici tra le grandi personalità, ricchissime di sfaccettature e lati oscuri che verranno fuori con veemenza. Un vero capolavoro che si snoda tra dialoghi fittissimi (grandiosa la sceneggiatura di Christopher Hampton) e le musiche di Howard Shore.

“The Counselor – Il procuratore”(2013)

Nel film di Ridley Scott, Fassbender è un rispettabile avvocato che, dopo aver proposto alla fidanzata Laura (Penélope Cruz) di sposarlo, vuole cercare di fare il “grande botto” della sua vita e fare un bel po’ di soldi. Si mette in affari, quindi, con Reiner (Javier Bardem), un conoscente con tanti precedenti penali, entrando nel business della droga. Il primo viaggio per prelevare un carico da 20 milioni di dollari, però, non va come previsto e il procuratore farà di tutto per destreggiarsi in una situazione che sembra senza via d’uscita. Fassbender è il protagonista di "The Counselor", con un cast fatto di sole stelle, di un thriller pieno di azione, violenza, erotismo e scritto alla grande, con una colonna sonora incalzante ed estremamente adatta. Da vedere a ripetizione.

“12 anni schiavo”(2013)

Nel 2013, Steve McQueen portava sui nostri schermi “12 anni schiavo”, film sceneggiato da John Ridley, diretto da Steve McQueen. La pellicola porta sullo schermo la storia vera di Solomon Northup ed è la trasposizione dell'omonimo libro di memorie scritto dall’uomo nel 1853. McQueen ci porta in questo commovente e doloroso percorso che esamina la condizione degli schiavi afro-americani nel periodo prima della guerra civile, senza risparmiare nulla di ciò che realmente accadde non solo a Northup, che ebbe la fortuna di sopravvivere a quel rapimento dell'aprile del 1841, ma anche a chi ebbe una sorte ben diversa. Nel film, Fassbender è il terribile e pazzo schiavista Edwin Epps, uno dei suoi ruoli più crudi e riusciti, che gli regalerà le nomination ai Golden Globe, ai BAFTA e agli Oscar come Migliore attore non protagonista.

“Prometheus”(2012)

Prometheus”, di Ridley Scott, ci porta nel 2093. L’astronave Prometheus parte per una missione segreta verso un lontano pianeta. Sovvenzionata dal ricco e moribondo industriale Weyland, i due antropologi che la compongono, Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e Charlie Holloway (Logan Marshall-Green) sperano di trovare in quel lontano pianeta la risposta alle domande che l'umanità si pone da sempre sull'origine della vita umana sulla terra. Il viaggio stellare, sotto la direzione dell'intransigente comandante Meredith Vickers (Charlize Theron) non insegue però esclusivamente uno scopo scientifico. Le vere ragioni di questa potenziale scoperta rischieranno però di mettere seriamente in pericolo la disparata equipe di questa spedizione non ufficiale. Michael Fassbender interpreta David, un androide creato dalla Weyland, estremamente intelligente e con doti al di fuori del comune. E’ una sorta di governante di bordo che fornirà anche vari spunti umoristici. Nonostante sia un robot, David pensa ed esprime il proprio disappunto come un umano. Dopo questa ennesima grandiosa prova, Fassebender riprenderà il ruolo nell’atteso “Alien: Covenant”, nelle nostre sale a partire dal prossimo 11 maggio.

“X-Men – Giorni di un futuro passato”(2014)

Il settimo capitolo dei film sui mutanti Marvel è diretto da Bryan Singer e racconta la storia di Logan (Hugh Jackman) che torna dagli X-Men, riuniti da Charles Xavier (James McAvoy) per combattere una guerra contro le Sentinelle che minacciano di distruggere i mutanti e lo stesso Magneto (Fassbender). Per evitare che il conflitto abbia inizio, Logan viene spedito indietro nel tempo per modificare la storia e salvare il futuro. Fassbender è Magneto da giovane, probabilmente il mutante più potente in assoluto, con il potere di manipolare i campi di forza, e quindi di controllare metallo, ferro, e diverse forme di energia. Anche in questo caso, la performance dell’attore raggiunge la perfezione assoluta, dando al personaggio la sua inconfondibile impronta di anima combattuta, sofferente e rabbiosa. 10 e lode.

“Macbeth”(2015)

Fassbender è stato diretto da Justin Kurzel in “Macbeth”, affrontando un ruolo difficilissimo, ma che gli calza a pennello. Adattamento cinematografico dell'omonima e celeberrima tragedia di William Shakespeare, il film vede la bella Marion Cotillard, nei panni di Lady Macbeth e la rilettura di Kurzel si fa più cupa, rende il personaggio – già affascinante e magnetico – ancora più interessante e catalizzante, affidandosi interamente alla bravura dell’attore, vera colonna del dramma, che regala anche atmosfere visivamente straordinarie.

“Steve Jobs”(2015)

L'ambizioso "Steve Jobs", biopic sul fondatore di Apple, diretto da Danny Boyle e sceneggiato da Aaron Sorkin. Michael Fassbender è nel ruolo del protagonista, coadiuvato da star del calibro di Kate Winslet, Seth Rogen e Jeff Daniels. Boyle parte dalla presentazione dell'iMac nel 1998 per proseguire con una serie di flash back nei momenti più importanti della storia Apple e della carriera di Steve Jobs, inclusi i momenti della fondazione e della produzione di Apple, quando il suo gruppo di lavoro era diviso tra un garage e una tavola calda. Dimenticante ogni altra trasposizione dello stesso tipo, perché Fassbender rende appieno la figura enigmatica, istrionica – e un tantino egocentrica – di Jobs che difficilmente rivedremo al cinema e che gli è valsa una strameritata nomination agli Oscar come Miglior attore protagonista.

“La luce sugli oceani”(2016)

Il bellissimo e profondo “La luce sugli oceani”, diretto da Derek Cianfrance è basato sull'omonimo romanzo di di M.L. Stedman, pubblicato nel 2012, e racconta la storia di Tom e Isabel Sherbourne (Michael Fassbender e il premio Oscar Alicia Vikander), una coppia che non può avere figli. Un giorno, una barca approda sulla spiaggia dell'isola su cui vivono, con a bordo un cadavere e un neonato ancora in vita. I due dovranno decidere di vedere realizzato il loro desiderio oppure portare il bambino alle autorità. Toccante, forte, emozionante e con un finale grandioso, il film è arrivato nelle nostre sale lo scorso 8 marzo e, qualora l’aveste perso, vi consigliamo di recuperarlo.

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