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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

Molestie Weinstein, Hollywood a metà: bufera su Affleck e Damon, DiCaprio dalla parte delle donne

Le reazioni del mondo maschile di Hollywood alle accuse di stupro che hanno compromesso vita professionale e privata di Harvey Weinstein. Da Ben Affleck, accusato di essere a conoscenza dei comportamenti del produttore, alla delicata posizione di Matt Damon, che nel 2004 avrebbe fatto pressioni su una amica giornalista per evitare di scrivere la storia. Leonardo Di Caprio e Obama prendono le distanze e condannano senza riserve il produttore.
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Il mondo di Hollywood sconvolto da un caso che resterà nella storia dell'industria del cinema. L'inchiesta giornalistica di New York Times e New Yorker che ha sbattuto in prima pagina Harvey Weinstein, macchiatosi stando alle testimonianze di numerose molestie a colleghe di lavoro, assistenti di produzione e attrici impiegate nelle produzioni Miramax e Weinstein Company, non arresta il suo flusso di reazioni.

Dopo aver analizzato lo scenario delle accuse per abusi contro Harvey Weinstein e delle reazioni delle prime donne di Hollywood, diamo un'occhiata a quelle che sono state le reazioni dei principali attori del sistema dell'industria culturale e cinematografica americana.

Leo Di Caprio a sostegno di tutte le donne

Leonardo Di Caprio, che ha lavorato per diversi film con Harvey Weinstein come produttore, ha rotto il silenzio via twitter commentando le accuse a Weinstein e sostenendo "il coraggio di quelle donne uscite allo scoperto per far sentire la propria voce". I film che Di Caprio ha realizzato con il produttore sono stati, tra gli altri, "The Aviator", "Django Unchained" e "Gangs of New York".

Barack Obama è disgustato

Barack Obama si è detto disgustato in un comunicato firmato congiuntamente con Michelle Obama. All'interno c'è scritto che "ogni uomo che commette episodi così degradanti per le donne va condannato senza riserve". Questo il comunicato completo pubblicato da Kevin Liptak, storico reporter della Casa Bianca per la CNN.

Michelle e io siamo disgustati dalle recenti notizie su Harvey Weinstein. Ogni uomo che commette episodi così degradanti per le donne va condannato senza riserve di salute o status. Vogliamo invece celebrare il coraggio delle donne che sono andate avanti nel raccontare queste storie dolorose. Abbiamo tutti bisogno di costruire una cultura, che includa l'incremento delle nostre donne e che insegni ai nostri uomini decenza e rispetto, così da rendere questi comportamenti meno frequenti nel futuro.

Eisner lo cacciò via dalla Disney

Anche la Walt Disney Company ha preso le distanze da Harvey Weinstein ed i suoi riprovevoli comportamenti, dicendosi "ignari di qualsiasi protesta, azioni legali o accordi e risarcimenti". Una sorpresa per loro, nonostante siano stati in molti ad aver dichiarato che questo profilo violento di Weinstein fosse un po' un non-segreto, qualcosa di cui si parlava eccome tra gli addetti ai lavori. Michael D. Eisner, capo della Disney durante gli anni di Weinstein come executive, ha scritto su twitter: "Licenziai i Weinstein (c'è anche il fratello Bob) perché erano due irresponsabili, Harvey era un bullo incorreggibile. Non avevo idea che fosse capace di azioni simili".

Ben Affleck nel mirino, spunta il video della ‘palpatina'

Ben Affleck, anche lui tra i più attivi nella Miramax di Weinstein, ha scritto su twitter di essere "rattristato e arrabbiato" per il fatto che un uomo con cui è stato così a stretto contatto "abbia usato la sua posizione di potere per intimidire e manipolare le donne per decenni". Il punto è che su Ben Affleck è in corso una vera e propria shitstorm dopo le parole di Rose McGowan su twitter che hanno lasciato intendere senza mezze misura (l'attrice sui social network è un fiume in piena, arrivando ad utilizzare persino un deciso ed evidente "Fuck Off!") che l'attore fosse a conoscenza dei comportamenti di Harvey Weinstein. Ben Affleck ha lavorato in diversi film prodotti da Harvey Weinstein, tra tutti c'è "Will Hunting" con cui ha vinto un Oscar come miglior sceneggiatura insieme all'amico Matt Damon.

Ma di particolare interesse per la vicenda c'è "Phantoms", in cui tra i protagonisti figurava la stessa McGowan. Correva l'anno 1997, lo stesso in cui l'attrice formalizzò le accuse contro il produttore. I film che Ben Affleck ha realizzato con la Miramax e la Weinstein Company sono quelli che hanno contribuito a lanciare la sua carriera: oltre ai citati "Will Hunting" e "Phantoms" abbiamo "Shakespeare in Love", "Bounce", "Jersey Girl". È per questo preciso motivo che l'opinione pubblica appare tutta schierata contro di lui.

Tra l'altro, nelle ultime ore Ben Affleck si è addirittura scusato per aver toccato il seno a Hilarie Burton, una conduttrice di MTV, senza il suo consenso. Il fatto risale al 2003 e le scuse sono pervenute dopo la segnalazione di un utente di Twitter, che aveva voluto sottolineare come il dispiacere provato da Affleck nei confronti di Weinstein non lo avesse minimamente scalfito quando fu lui stesso l'artefice di un gesto poco opportuno.

Matt Damon risponde alle accuse di censura mediatica

Il nome di Matt Damon è stato formalmente tirato in ballo come persona informata sulle molestie di Harvey Weinstein. Sarebbe stato proprio lui, insieme a Russell Crowe, ad aver fatto pressioni nei confronti di una giornalista, Sharon Wax, che avrebbe avuto tutta la storia già nel 2004:

Harvey mi chiamò e mi disse che stavano scrivendo una storia su Fabrizio (è Fabrizio Lombardo, l'assistente personale di Weinstein che avrebbe avuto secondo le ultime rivelazioni, come reale mansione reale quella di organizzargli serate con escort, ndr), che io avevo conosciuto sul set del Talento di Mr. Ripley. Aveva organizzato la nostra premiere in Italia e lo conoscevo per le sue capacità professionali, con lui avevamo avuto una cena insieme in Italia. Harvey mi dice che Sharon Waxman stava per scrivere una storia su Fabrizio ed era molto negativa. Mi disse di chiamarla e dirgli solo quella che fu la mia esperienza con Fabrizio, quello che pensavo di lui. Questo è quello che ho fatto, ma non ho mai detto che pezzo dovesse scrivere.

Robert Rodriguez preoccupato per le donne che non hanno parlato

Robert Rodriguez, il regista che ha avuto la Miramax di Harvey Weinstein come produttore dei suoi principali film, "Dal tramonto all'alba" e "Planet Terror",  ha espresso a Deadline il suo "disgusto profondo" per un uomo che ha fatto un "ripugnante abuso del suo potere". Questo il commento integrale di Rodriguez sulla vicenda:

Trovo il comportamento di Harvey davvero disgustoso, per quello che ha fatto e per come ha provato a coprire le sue tracce, il che mi porta a credere che ci siano tantissime donne che non sono riuscite ad uscire alla scoperto per paura di controversie legali sotto intimidazioni personali. Weinstein ha fatto un ripugnante abuso del suo potere.

James Van der Beek confessa di aver subito molestie

James Van der Beek, l'attore che ha interpretato Dawson nella popolare teen-drama degli anni 2000 "Dawson's Creek", solidarizza con le donne e condanna Weinstein, testimoniando a sua volta di essere stato vittima di avance e molestie da un potentissimo produttore all'epoca della sua giovinezza:

Un uomo molto potente mi tastò il culo, mi spinse in un angolo e mi costrinse ad una inappropriata conversazione sul sesso. Posso quindi capire il senso di impotenza, l'incapacità di reagire e quel sentirsi ingiustificatamente in peccato. C'è una dinamica potentissima che appare impossibile da superare in quei momenti.

Raccolte queste dichiarazioni, la prima differenza, almeno la più evidente, è che la solidarietà nei confronti delle donne abusate da Weinstein da parte del mondo maschile non sembra unanime. In particolare, le posizioni di Ben Affleck e Matt Damon, grandi amici di Harvey Weinstein, potrebbero presto essere riviste soprattutto dopo gli attacchi di Rose McGowan all'attore di "Argo" e "Batman vs Superman".

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