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Opinioni

Sesso e sensibilità, ma Magic Mike XXL non è un film per “signore per bene”

Niente a che vedere con il film precedente, stavolta Channing Tatum e il team creativo vanno fino in fondo con lunghe scene realistiche, prestazione atletiche clamorose e una celebrazione del desiderio che può anche repellere chi non sia attratto dagli uomini.
A cura di Gabriele Niola
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Questa volta sono andati fino in fondo. Magic Mike, 3 anni fa, è stato niente più di un filmetto tematico, una variazione sul tema dei film di ballo, come Step Up, ma a tema spogliarello maschile. Certo era un po’ più sensato e meditato degli altri, decisamente più raffinato nelle immagini e nella storia, ma anche molto superficiale nella maniera in cui trattava l’argomento. Non è il caso di Magic Mike XXL, film che è extralarge non solo nel titolo ma anche nei risultati. Questa volta Steven Soderbergh si fa da parte, l’autore (era regista, direttore della fotografia e montatore nel primo film) diventa “solo” direttore della fotografia e montatore, lasciando a Gregory Jacobs, suo sodale e amico da tempo, il ruolo di regista e il film cambia passo, diventa un’esperienza estrema.

Magic Mike appare come un film per signore per bene a confronto di Magic Mike XXL, che non ripulisce la realtà rappresentata, non edulcora la storia che racconta, non ne smussa gli angoli o le asperità, anzi! Gregory Jacobs assieme a Channing Tatum e agli altri attori/performer va fino in fondo e compie diverse scelte estreme. Insomma in questo film commerciale e molto orientato all’incasso (del resto con tutta quest’esibizione di addominali non potrebbe essere altrimenti…) si trovano scelte da cinema d’autore per nulla facili o frequenti. La storia di Channing Tatum, ormai ex spogliarellista diventato traslocatore e costruttore di mobili con una sua impresa, è il più classico dei “ritorno in attività” in cui un personaggio si riunisce con la vecchia compagnia per un’ultima impresa.

Quel che cambia però in questo film sul “desiderio” è che nel viaggio verso una gigantesca convention di spogliarelli, che poi sarà anche un viaggio in cui, senza un briciolo di originalità, i singoli personaggi cambieranno e troveranno la forza di dare un senso alla propria vita, passiamo attraverso luoghi folli, prestazioni riprese per intero e un campionario di elicitazioni sessuali talmente evidenti e non smussate da poter anche alla lunga infastidire chi non sia attratto dagli uomini. I corpi perfetti dei protagonisti e quelli imperfetti delle donne che li guardano si uniscono, abbracciano e godono insieme nelle performance, stimolando o trasmettendo desiderio. Addirittura in una scena molto bella i poveri spogliarellisti che girano in un camioncino vecchio e scassato e non hanno da dormire, finiranno nella grande casa di una donna ricca (Andie MacDowell) e delle sue amiche tutte divorziate, chiudendosi in una conversazione dotata di una carica tangibile di desiderio d’appagamento sessuale e realizzazione sentimentale.

Intendiamoci, non è di certo un film da vietare ai minori Magic Mike XXL, non contiene nessuna scena di sesso nè discorsi sul sesso ma una quantità di spettacolini che il sesso lo suggeriscono, lo “chiamano”, lo simulano e lo stimolano, prestazioni riprese per intero in grado di spalancare una porta su che senso abbia lo spogliarello praticato ai massimi livelli e cosa possa stimolare di positivo nel pubblico. Nel mondo di Magic Mike XXL le donne si riuniscono per celebrare se stesse e le bellezza in trionfi di sesso e sensibilità, consessi di signore e signorine che guardano e ammirano corpi in movimento, che partecipano e sono chiamate ad interagire con gli spogliarellisti. Contrariamente a quel che siamo abituati a vedere con gli spogliarelli femminili, questi coinvolgono il pubblico nella rappresentazione non solo della soddisfazione del sesso ma anche della sensibilità dell’amore che ad esso si può accompagnare. Movimenti espliciti ma anche danza, corpi scolpiti e giganti ma anche leggeri e armonici. In uno dei momenti più incredibili di questo film che non si ferma davanti a niente per colpire i desideri e le pulsioni più profonde, uno spogliarello viene effettuato solo cantando una canzone dolce ed improvvisata dritta negli occhi di una donna del pubblico e non perchè chi canta sia in realtà innamorato di quella persona ma solo come parte di questi spettacoli di sesso e sensibilità.

Si esce insomma turbati, in una maniera o nell’altra, dalla visione di Magic Mike XXL più o meno alla stessa maniera in cui si potrebbe uscire turbati dopo quasi due ore di reale spogliarello maschile. Eccitati, infastiditi, attratti o respinti da quanto si è visto ma decisamente non indifferenti. Una volta tanto quindi, la storia abbastanza scontata di personaggi in cerca di un domani migliore attraverso la realizzazione del loro “sogno”, si carica di senso, quelle aspirazioni di cui solitamente si parla soltanto le vediamo e le sentiamo sul serio. La potenza della loro attività e l’effetto che ha lo si può comprendere perchè mostrato senza compromessi. È una vittoria del cinema che sceglie di filmare tutto da lontano, quasi sempre a figura intera e con poco montaggio per lasciare che ciò che accade sia chiaro e che i movimenti (spesso impressionanti per potenza atletica e dolcezza) giochino da protagonisti.

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