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Alba Rohrwacher vede la Madonna in “Troppa grazia”, il nuovo film di Gianni Zanasi

La Rohrwacher è Lucia, madre single e geometra pignola. Un giorno, ottiene l’incarico di controllare un terreno dove sarà costruita una grande opera, ma la donna intuisce che c’è qualcosa che non va, anche se decide di non dire nulla. Mentre è a lavoro, le apparirà la Madonna che le chiederà di dire agli “uomini” di costruire una chiesa proprio in quel campo. Da quel momento, ne succederanno di tutti i colori. Al cinema dal 22 novembre.
A cura di Ciro Brandi
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Finalmente, tra pochi giorni arriverà nelle nostre sale “Troppa grazia”, il film di Gianni Zanasi (“Non pensarci”, “La felicità è un sistema complesso”) con protagonisti Alba Rohrwacher, Elio Germano e Giuseppe Battiston. La pellicola è stata presentata al Festival di Cannes, alla Quinzaine des Réalisateurs, dove ha vinto il Premio Label Europa Cinema come Miglior film europeo e racconta la storia di Lucia, giovane madre single e geometra pignola e onesta. Un giorno, ottiene l’incarico di controllare un terreno dove sarà costruita una grande opera, ma la donna intuisce che c’è qualcosa che non va, anche se decide di non dire nulla. Mentre è a lavoro, le apparirà la Madonna che le chiederà di dire agli “uomini” di costruire una chiesa proprio su quell’enorme campo. Da quel momento, ne succederanno di tutti i colori.

Zanasi ha scritto la sceneggiatura con Giacomo Ciarrapico, Michele Pellegrini e Federica Pontremoli e proprio il regista ha raccontato com’è nata l’idea del film:

La prima volta che mi è “apparsa” Lucia è stato all’improvviso. L’ho vista passeggiare da sola, in un grande centro commerciale, senza motivo. Ma ho sentito subito un carattere, uno spirito indipendente, un po’ “selvatico”. Ho pensato che forse viveva in una cittadina di provincia. Forse Lucia aveva passato la sua infanzia su un bellissimo campo. Mentre la seguivo, sentivo un peso dentro di lei, che aveva a che fare con il sentimento di un quotidiano senza fughe. Un peso che evidentemente era anche il mio, così forte che all’improvviso è successo l’impensabile: Lucia si gira ed ecco quella ragazza con il velo sul capo che la fissa e le dice, con la serietà di un’altra epoca: «Vai dagli uomini…». Lucia la guarda e, spaventata, le risponde (e io con lei): «Ma vacci tu…». E sono scoppiato a ridere. Non ci potevo credere. Ecco, onestamente è cominciata così. Con una risata.

E ha tenuto a precisare che non si tratta di un film a “tema religioso”:

Questo non è, evidentemente, un film di tema religioso. Perché non è un film sulla capacità di credere in Dio oppure no. Ma è sulla capacità di Credere Ancora, nonostante il nostro non essere più bambini. Di sentire, di immaginare. La Madonna del film non è quella del racconto religioso, ma la “Madonna di Lucia”, semplicemente. L’espressione schizofrenica di quella capacità di credere che è propria dell’infanzia, che Lucia ha soffocato per tanto tempo e che torna da lei giustamente molto arrabbiata.

La direzione della fotografia è di Vladan Radovic mentre il montaggio è stato curato da Rita Rognoni e dallo stesso regista. Le musiche sono di Niccolò Contessa. “Troppa grazia” sarà distribuito nei nostri cinema da BiM a partire dal prossimo 22 novembre.

La trama

Lucia è una geometra che vive da sola con sua figlia, dopo aver chiuso una relazione di molti anni con Arturo. Mentre si arrangia tra mille difficoltà, economiche e sentimentali, il Comune le affida un controllo su un terreno scelto per costruire una grande opera architettonica. Lucia nota subito che in quelle mappe qualcosa non va, ma per paura di perdere l’incarico decide di non dire nulla. Il giorno dopo, mentre continua il suo lavoro, viene interrotta da quella che le sembra una giovane profuga. Lucia le dice di togliersi dal campo e riprende a lavorare, ma la sera, nella cucina di casa sua, la rivede all’improvviso. Questa figura, col velo, la fissa e le dice: "Vai dagli uomini e dì loro di costruire una chiesa là dove ti sono apparsa."

Il cast

Zanasi ha scelto come protagonisti del suo sesto film da regista i pluripremiati Alba Rohrwacher (Lucia) ed Elio Germano (Arturo). La prima, tra 2017 e 2018, ha girato “I fantasmi d’Ismael”, “The Place”, “Figlia mia” e “Lazzaro felice”, mentre il secondo si è “destreggiato” tra commedia e dramma girando “La tenerezza”, “Questione di Karma” e “Io sono Tempesta”. Hadas Yaron (la Madonna), invece, ha vinto la Coppa Volpi per la Migliore interpretazione femminile al Festival di Venezia del 2012 per il suo ruolo ne “La sposa promessa”, di Rama Burshtein. Ha già lavorato con Zanasi nel film “La felicità è un sistema complesso”, uscito nel 2015. Gli altri componenti del cast sono: il grande Giuseppe Battiston (Paolo), Carlotta Natoli (Claudia), Thomas Trabacchi (Guido), Daniele De Angelis (Fabio), Rosa Vannucci (Rosa), Teco Celio (Giulio Ravi) e Valerio Mastandrea.

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Il film è stato quasi interamente girato a Viterbo e nella Tuscia, un territorio compreso tra Lazio, Toscana ed Umbria

2. Alba Rohrwacher ha dichiarato che tutte le scene con la Madonna sono state girate prima senza e poi con lei, quindi l’attrice si è ritrovata spesso a dialogare da sola in mezzo allo sterminato campo delle riprese.

3. Hadas Yaron, che nel film interpreta la Madonna, nel 2018 è stata nel cast di un “vero” film a tematica religiosa, “Maria Maddalena”, di Garth Davis, con protagonisti Rooney Mara e Joaquin Phoenix. La Yaron aveva il ruolo di Sara.

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