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I 60 anni di Rocco Papaleo, da “Classe di ferro” a nuovo mattatore della commedia italiana

Rocco Papaleo è uno degli artisti più completi dello spettacolo italiano e il 16 agosto compie 60 anni. Dagli esordi a teatro nel 1985 a “Classe di ferro”, nel 1989, ne è passata di acqua sotto i ponti e l’artista è riuscito a collezionare 50 pellicole per il grande schermo, di cui 3 da regista, e l’abbiamo visto presentare anche il Festival di Sanremo accanto a Gianni Morandi.
A cura di Ciro Brandi
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Attore, regista, presentatore, sceneggiatore e anche musicista. Rocco Papaleo è uno degli artisti più completi dello spettacolo italiano e il 16 agosto compie 60 anni. Dagli esordi a teatro nel 1985 a “Classe di ferro”, nel 1989, ne è passata di acqua sotto i ponti e Papaleo è riuscito a collezionare 50 pellicole per il grande schermo, di cui 3 da regista, e l’abbiamo visto presentare anche il Festival di Sanremo accanto a Gianni Morandi.

“Classe di ferro” e l’esordio al cinema con Monicelli

L’attore è nato a Lauria, in provincia di Potenza e, dopo aver tentato di studiare ingegneria all’Università, si trasferì a Roma e s’iscrisse a scuola di recitazione ed esordì a teatro del 1985 con lo spettacolo “Sussurri rapidi”, di Salvatore Di Mattia. Successivamente, prende parte al programma televisivo “Evviva”(1988) e alla serie cult “Classe di ferro”(1989-1991) dove aveva il ruolo del caporale Rocco Melloni. L’esordio al cinema, invece, avviene nel 1990 col film “Il male oscuro”, di Mario Monicelli e due anni dopo lo rivediamo in tv nella fiction “Quelli della speciale”.

“I laureati” e l’inizio del sodalizio con Leonardo Pieraccioni

Nel 1994, gira “Con gli occhi chiusi”, di Francesca Archibugi e l’anno dopo è sul set del blockbuster “I laureati”, di Leonardo Pieraccioni nel ruolo di Rocco, 30enne fuori corso. In seguito, lo vedremo in “Ferie d’agosto”(1995), di Paolo Virzì; “Il barbiere di Rio”(1996), diretto da Giovanni Veronesi; “Cresceranno i carciofi a Mimongo”(1996), per la regia di Fulvio Ottaviano. Nel 1997 è il protagonista del corto “Senza parole”, di Antonello De Leo che fu candidato agli Oscar e portò a casa il David di Donatello per il Miglior cortometraggio. Nello stesso anno, Papaleo pubblica anche l’album “Che non si sappia in giro”.

I successi degli anni Duemila

Giovanni Veronesi, nel 1998, lo vuole per il ruolo di Nicola in “Viola bacia tutti” e, successivamente, gira “Del perduto amore”, per la regia di Michele Placido; “La bomba”(1999), di Giulio Base e “Voglio stare sotto al letto”(1999), di Bruno Colella. Nel 2000, è in tv con i film tv “Vola Sciusciù”, di Joseph Sargent, “Padre Pio – Tra cielo e terra”, di Giulio Base e nella serie tv “Giornalisti”, di Vincenzo Terracciano. Gli anni Duemila sono costellati da altri successi come “Volesse il cielo!”(2002), di Vincenzo Salemme; “Il paradiso all’improvviso”(2003), “Ti amo in tutte le lingue del mondo”(2005), “Una moglie bellissima”(2007) e “Io e Marylin”(2009), tutti diretto dal suo grande amico Leonardo Pieraccioni ma anche “Il pranzo della domenica”(2003), di Carlo Vanzina e “Che ne sarà di noi”(2004), di Giovanni Veronesi.

“Basilicata Coast to Coast” e il Festival di Sanremo

Papaleo, nel 2009, porta in giro per i teatri lo spettacolo “Basilicata Coast to Coast” e, l’anno dopo, esordisce al cinema come regista col film omonimo che riesce a portare a casa il David di Donatello al Miglior regista esordiente. Da quel momento, la sua carriera prende ancora di più il volo e, infatti, gira “Che bella giornata”(2011), con Checco Zalone; “Nessuno mi può giudicare”(2011), diretto da Massimiliano Bruno e “Finalmente la felicità”(2011), di Leonardo Pieraccioni. Nel 2012 presenta il Festival di Sanremo con Gianni Morandi. Nello stesso anno, è a teatro con lo spettacolo “Una piccola impresa meridionale” che diventerà il suo secondo film da regista, nel 2013. Luca Miniero lo rivuole per le commedie “Un boss in salotto”(2014) e “La scuola più bella del mondo”(2014) e nel 2016 arriva il suo terzo film da regista, “Onda su onda”.

Gli ultimi film e quelli in cantiere

Negli ultimi anni, Papaleo ha preso parte a “Che vuoi che sia”(2016), di Edoardo Leo; “The Place”(2017), di Paolo Genovese; “Il premio”(2017) del suo amico Alessandro Gassmann; “Bob & Marys – Criminali a domicilio”(2018) diretto da Francesco Prisco e “Tu mi nascondi qualcosa”(2018), per la regia di Giuseppe Loconsole. In cantiere ci sono già “Moschettieri Del Re: La Penultima Missione”, di Giovanni Veronesi e “Il grande spirito”, il nuovo film da regista di Sergio Rubini.

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