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Caso abusi e molestie Harvey Weinstein

Scamarcio sul caso Weinstein: “Ingiusto massacro mediatico, resta un essere umano che va curato”

Sullo scandalo sessuale che ha travolto Harvey Winstein, molte le personalità scese in campo in America per alimentare il focolaio di accuse di star come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Mira Sorvino, Kate Beckinsale e Ashley Judd. Inclini, invece, a combattere il giustizialismo sociale, nomi altisonanti come quello di Oliver Stone. In Italia, dopo la confessione di Asia Argento, ha voluto dire la sua anche l’attore Riccardo Scamarcio.
A cura di Eleonora D'Amore
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Il caso Harvey Weinstein sta diventando giorno dopo giorno sempre più complesso. Le accuse di abusi e molestie spuntano fuori e proliferano come funghi, mentre il suo staff si è affrettato a comunicare che il noto produttore di Hollywood ha ritenuto opportuno ritirarsi in rehab. Dovrà prendere distanza da tutto e non sarà facile. Dovrà affrontare i suoi fantasmi e, probabilmente, affrontare un duro processo, nel quale gridare a gran voce la sua innocenza.

Nel frattempo Hollywood è divisa a metà: star come Ben Affleck e Matt Damon ritenuti ‘complici', ovvero persone informati dei fatti e collusi con la linea Weinstein; altre, come Leonardo DiCaprio e Meryl Streep, assurti a paladini di una battaglia in difesa delle donne che, ogni giorno che passa, diventa sempre più mediatica e sentita. Diverse le opinioni, i pareri, le condanne morali e le assoluzioni temporanee. In Italia ha destato particolare attenzione la confessione di Asia Argento, che si è inserita da sola nella lista delle vittime del presunto mostro della Miramax.

Artisti che parlano adesso, dopo aver fatto carriera

Riccardo Scamarcio è intervenuto nel programma radiofonico Un Giorno da Pecora di Rai Radio1 per dire la sua sul caso Weinstein. L'attore non ha abbracciato la linea giustizialista di molti quotidiani e ha espresso totale dissenso verso il modo con cui i media stanno trattando il caso Weinstein: “Della vicenda Weinstein la cosa che mi sembra più triste è constatare che la società è seriamente ammalata, con questi social media e questo modo di comunicare…la stampa è responsabile: il popolo vuole il sangue e la stampa glielo fornisce”.

In merito, poi, a coloro che, ad oggi, stanno alimentando questo flusso di informazioni fuoriuscito da un assurdo sistema di abusi, taciuto probabilmente per decenni, Scamarcio crede che abbiano parlato forse con eccessiva leggerezza, tralasciando la connotazione umana e focalizzandosi solo sulla ricerca di un boia da processare:

Le reazioni di chi ha preso distanze dai comportamenti di Weinstein, certamente e assolutamente condannabili, in questo momento mi sembrano altrettanto sgradevoli. Ci sono artisti che parlano adesso e che comunque hanno fatto la loro carriera. Ora lo stanno massacrando tutti e non si capisce che dietro c'è un uomo che ha una patologia, che si è comportato in maniera deplorevole ma che rimane un esser umano. Ora massacrarlo come sta facendo il New York Times, che si erge a beniamino della giustizia, questo giornale che mente sapendo di mentire come tutti i giornali….

La difesa di Oliver Stone

E se la lista delle personalità contro aumenta in maniera esponenziale, quasi quanto le accuse, dirette o indirette, di superstar come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Mira Sorvino, Kate Beckinsale e Ashley Judd, il caso Weinstein non ha tardato a finire anche in politica, essendo stato il noto produttore anche un generoso e notorio finanziatore del Partito democratico. I conservatori non stanno esitando a lanciare pesanti accuse contro l'ex presidente Barack Obama e l'ex candidata presidenziale Hillary Clinton per aver atteso troppo a lungo prima di condannare la condotta di Weinstein. Il mondo del cinema, nemmeno a dirlo, è in subbuglio e oggi, per la prima volta, è arrivata la voce di Oliver Stone a fare da spartiacque.

Il regista si è detto contrario alla linea giustizialista a prescindere e ha chiesto pubblicamente maggiore cautela nella valutazione delle accuse. Solo un processo, stando alle sue parole, potrà definire i margini di colpevolezza o innocenza, e senza dubbio aspettare che i tempi siano maturi per fare le opportune indagini ritiene sia l'approccio più giusto al momento:

Resto sempre un garantista e ritengo che prima di condannare si debba arrivare a un processo. Se ha violato la legge, verrà fuori. Non penso che un uomo debba essere condannato da un sistema di giustizieri improvvisati. È sempre stato un concorrente per me, non ho mai fatto affari con lui e non lo conosco direttamente. Ma ho sempre sentito storie orribili su tutti quelli che fanno parte del mondo di Hollywood e per questo non voglio fare commenti sui gossip. Aspettiamo e vediamo, credo che sia questa l'attitudine più corretta.

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