video suggerito
video suggerito

I 10 flop più clamorosi del 2019

Tra i film del 2019 che hanno deluso al botteghino ci sono tante sorprese. Tra queste, Captive State, lo sci-fi di Rupert Wyatt, ha incassato solo 8.7 milioni di dollari a fronte di un budget di 25. Non è andata meglio anche a Hellboy, Il Cardellino e ai film d’animazione Pupazzi alla riscossa – Ugly Dolls e Playmobil – The Movie. Da Gemini Man, Doctor Sleep e X-Men: Dark Phoenix, invece, ci si aspettava incassi multimilionari, ma così non è andata assolutamente.
A cura di Ciro Brandi
14 CONDIVISIONI
Immagine

Tra le pellicole che nel 2019 hanno deluso al botteghino ci sono tante sorprese. Captive State, lo sci-fi di Rupert Wyatt, per esempio, aveva tutte le carte in regola per diventare un piccolo gioiellino ma il box office è stato inflessibile: solo 8.7 milioni di dollari d’incasso a fronte di un budget di 25. Non hanno centrato il bersaglio anche Hellboy, di Neil Marshall; Il Cardellino, di John Crowley, con Ansel Elgort e il premio Oscar Nicole Kidman e il film d’animazione Pupazzi alla riscossa – Ugly Dolls. Dagli attesissimi Gemini Man, con Will Smith; il sequel Doctor Sleep, con protagonista Ewan McGregor e X-Men: Dark Phoenix, invece, ci si aspettavano incassi multimilionari, ma così non è andata assolutamente. Allora, non perdete tempo e scorrete tutta la lista dei 10 flop più clamorosi.

Captive State

Rupert Wyatt ci teneva davvero molto allo sci-fi Captive State. Il regista ci porta in un futuro distopico, dieci anni dopo un’invasione aliena che ha reso l’umanità schiava e governata da una pace apparente. La storia è ambientata a Chicago, città che, come tutto il mondo, è divisa in due fazioni cioè dissidenti e collaborazionisti. All’agente Mulligan (John Goodman) toccherà l’arduo compito di unirle per combattere gli alieni nemici, aiutato da Gabriel, figlio di un soldato ribelle del gruppo chiamato la Fenice. Qualcosa, però, non ha funzionato e online si leggono commenti che accusano il regista di aver sprecato un’ottima storia sviscerando sin da subito tutti gli ingredienti più interessanti, in maniera probabilmente superficiale e non approfondita. Sta di fatto che, partendo da un budget di 25 milioni di dollari, il film ne ha incassato solo 8.7.

Hellboy

Operazione fallita anche per Neil Marshall, regista del reboot Hellboy, che arrivava nelle sale dopo Hellboy, del 2004 e il sequel Hellboy: The Golden Army, entrambi diretti da Guillermo del Toro. Basato sempre sui fumetti creati da Mike Mignola, nel 1993, per l’etichetta Legend della casa editrice Dark Horse, il film racconta la storia del supereroe dalle sembianze demoniache – interpretato da David Harbour – che diventerà uno dei migliori detective del BPRD – Bureau for Paranormal Research and Defense, orientato a difendere la Terra dalle creature soprannaturali che vogliono distruggerla. Stavolta affronta tre giganti infuriati e Nimue (Milla Jovovich), la Regina di Sangue che medita una tremenda vendetta. Costato 50 milioni di dollari, il film ha incassato 44.6 milioni e, quasi sicuramente, questi risultati deludenti non fanno ben sperare per un secondo capitolo.

Pupazzi alla riscossa – Ugly Dolls

La scure del botteghino non ha risparmiato nemmeno i Pupazzi alla riscossa – Ugly Dolls di Kelly Asbury. La pellicola segue le vicende del simpatico Moxy e dei suoi amici, i quali devono affrontare la prova più importante della loro vita: trovare un bambino a cui dare il proprio amore. Per farlo dovranno sfidare il leader incontrastato dell’Accademia della Perfezione, il pupazzo Lou. Nonostante il cast di doppiatori originali con nomi del calibro di Kelly Clarkson, Janelle Monae, Nick Jonas, Pitbull, Blake Shelton ed Emma Roberts, e quello italiano con Federica Carta, Diletta Leotta, Shade e Achille Lauro, il film si è fermato a 32.4 milioni di dollari d’incasso a fronte di 45 milioni di budget.

Il Cardellino

Con Il Cardellino, film basato sull'omonimo romanzo di Donna Tartt, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa, nel 2014, il regista John Crowley racconta la storia di Theodore “Theo” Decker (Ansel Elgort) che, a soli 13 anni, ha perso sua madre nello scoppio di una bomba al Metropolitan Museum of Art. La tragedia cambiò il corso della sua vita, conducendolo in una commovente odissea fatta di dolore e colpevolezza, di reinvenzione e redenzione, e persino di amore. Nel mezzo di tutto ciò, si aggrappa ad un tangibile oggetto di speranza, ricordo di quel giorno, e cioè il quadro di un uccellino incatenato al suo trespolo, Il Cardellino. Oltre ad Elgort, nel cast ci sono Oakes Fegley, Aneurin Barnard, Finn Wolfhard, Sarah Paulson e Nicole Kidman ma al pubblico la trasposizione per il cinema non sembra essere piaciuta come il romanzo. Infatti, partendo da un budget di 44.8 milioni di dollari, ne ha portati a casa solo 9.8. Un bel tonfo.

Serenity – L'isola dell'inganno

Il trailer di Serenity – L'isola dell'inganno aveva mandato in visibilio i fan di Matthew McConaughey e Anne Hathaway, ma il thriller diretto da Steven Knight non è riuscito a decollare al box office mondiale a causa – da come si evince dai pareri online – di una sceneggiatura non proprio perfetta, delle trovate narrative un tantino demodé o comunque già viste e una parte iniziale un po’ troppo lenta. Risutato? 14.4 milioni di dollari d’incasso a fronte di un budget iniziale di 25.

Le regine del crimine

Anche la mattatrice della commedia americana, Melissa McCarthy si è dovuta arrendere al box office. Le regine del crimine, di Andrea Berloff, con protagoniste proprio la McCarthy, Tiffany Haddish e Elisabeth Moss, racconta la storia di tre casalinghe, mogli di mafiosi irlandesi che, nella New York del 1978, vengono arrestati dall’FBI. A quel punto, toccherà a loro prendere in mano gli “affari di famiglia”. Al pubblico non è piaciuta questa “nuova veste” della McCarthy e, infatti, gli incassi si sono fermai a 15.8 milioni di dollari e, se pensate che il budget è stato di 38 milioni, allora si può definirlo a gran voce un flop cocente.

Playmobil – The Movie

Lino DiSalvo è il regista di Playmobil – The Movie, pellicole che porta al cinema le avventure degli intramontabili pupazzetti. Il film è incentrato sulla storia di Marla, una giovane che intraprende un viaggio epico dopo che suo fratello minore Charlie scompare nel mondo animato di Playmobil. Mentre Marla cerca il fratello, incontrerà un gruppo straordinario di personaggi che le cambieranno letteralmente la vita. Da noi arriverà il 31 dicembre 2019, ma il box office ne ha già decretato il flop, segno che le nuove generazioni, probabilmente, non apprezzano (o non conoscono abbastanza) i giocattoli storici a cui è ispirato. Gli incassi sono fermi a 13.7 milioni a fronte di 40 milioni di budget.

Gemini Man

Il doppio premio Oscar Ang Lee dirige Will Smith in questo thriller-action che segue le vicende di Henry Brogan (Smith), un killer professionista che ha deciso di ritirarsi. Il suo capo, però, non vuole rinunciare al suo operato e, quando Brogan si rifiuterà di tornare a lavorare per lui, il boss userà il suo DNA per creare un clone dell'uomo, più giovane di 25 anni, per eliminarlo. Sulla carta doveva essere un successo planetario ma, forse a causa di una storia già vista, una narrazione decisamente lenta nella prima parte e una sceneggiatura non proprio da Oscar, Gemini Man si è fermato a 172.9 milioni di dollari partendo da 138 milioni di budget. Decisamente troppo poco.

Doctor Sleep

Doctor Sleep, atteso sequel diretto da Mike Flanagan, Ewan McGregor è Dan Torrance che, a distanza di anni dai fatti raccontati in Shining, è ancora perseguitato dai traumi dell’infanzia. Alcolizzato e tormentato da attacchi d’ira, incontra una ragazzina, Abra (Kyliegh Curran) che, come lui, possiede la dote della luccicanza, e con lei i malvagi membri di una setta chiamata Vero Nodo, che usano questo potere per divenire immortali. L’operazione di Flanagan è da premiare solo per il coraggio e la critica lo ha osannato per la sua trasposizione, ma il pubblico sembra non aver apprezzato. Il box office si è fermato ad un magro risultato di 71.7 milioni di dollari mentre il budget è stato di 45 milioni. Ci si aspettava di fare grandi numeri vista l’attesa ma l’imprevedibilità del botteghino ha colpito ancora.

X-Men: Dark Phoenix

X-Men – Dark Phoenix, diretto da Simon Kinberg, al suo esordio come regista. Il film è il sequel del blockbuster X-Men: Apocalisse (2016) e il 12° sull’Universo X-Men. Stavolta, gli eroi mutanti si troveranno ad affrontare uno dei nemici più potenti di sempre ma anche uno di quelli che non avrebbero mai voluto incontrare sulla loro strada, cioè Jean Grey (Sophie Turner). La donna, infatti, sarà colpita da una strana forza cosmica mentre si trova in missione e ciò, invece di ucciderla, la renderà ancora più potente ma non riuscirà a controllare i suoi stessi poteri. Gli altri mutanti dovranno unire le forze per cercare di salvarla e, al tempo stesso, difendersi da una minaccia aliena che incombe. Era un blockbuster annunciato, invece si è dovuto accontentare di 252 milioni di dollari d’incasso, a fronte di un budget di 200. Pochissimi per un film del genere se pensiamo che solo il capitolo precedente ne aveva incassati 543.

14 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views