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Oscar 2015: “American Sniper” e Disney vincono in Borsa, ma non nei pronostici

Il film di Clint Eastwood ha guadagnato circa 850 milioni di dollari al botteghino mondiale, portando le azioni in Borsa della Time Warner, gruppo che controlla Warner Bros., a +32,5%. Eppure, il favorito alla vittoria è “Boyhood”, di Richard Linklater, che di milioni ne ha incassati 27, portando i titoli della 21st Century Fox a +7,5%.
A cura di Ciro Brandi
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Beh, si sa, spesso quando un film guadagna tantissimo al botteghino, non significa che sia osannato anche dalla critica o che vinca dei premi, e viceversa. Da poco sono stati resi ufficiali i guadagni degli 8 film candidati agli Oscar 2015 e il successo in Borsa delle major che li hanno prodotti. I risultati hanno incoronato come vincitore il film di Clint Eastwood, “American Sniper”, con un fantastico Bradley Cooper nei panni del cecchino più letale d’America, Chris Kyle. Ebbene, solo in USA il film ha guadagnato quasi 285 milioni di dollari, portandosi a 850 milioni globalmente, facendo balzare le azioni della Time Warner, gruppo che controlla Warner Bros., casa produttrice del film di Eastwood, a +32,5%. Stessa sorte per i film di casa Disney che, sull’onda del successo di “Frozen – Il regno di ghiaccio”, e di tutto il merchandising ad esso associato, hanno guadagnato più di 1,3 miliardi di dollari, provenienti anche dagli introiti dei parchi e delle reti televisive. Quest’anno, la famosa casa di produzione di Mickey Mouse ha in lizza un altro film nella categoria Miglior film d’animazione, “Big Hero 6”, che si giocherà la vittoria, al ballottaggio, con “Dragon Trainer 2”, dato come favorito e già vincitore del Golden Globe.

“Boyhood” e “Birdman” favoriti alla vittoria ma poveri in Borsa

Avrà pure guadagnato un botto, sta di fatto che “American Sniper” non è dato come potenziale vincitore dell’Oscar 2015 come Miglior film, rispetto ad altri due candidati eccellenti come “Birdman” di Alejandro Gonzales Iñarritu e “Boyhood”, capolavoro di Richard Linklater. Il primo è prodotto dalla 21st Century Fox, gruppo anche di “Grand Budapest Hotel”, di Wes Anderson, altro candidato nella categoria Miglior Film ma non dato come favorito alla vittoria, e in tutto, il gruppo ha portato a casa quasi 918 milioni di dollari, grazie all’incasso al botteghino di entrambi i film. in Borsa, però, la società di proprietà di Ruoert Murdoch, ha realizzato solo un +7,5, dovuto al calo dell’audience dei suoi programmi tv. E Boyhood? Il vero candidato alla vittoria, per la maggior parte dei bookmakers mondiali, in USA ha guadagnato solo 27,5 milioni di dollari e a Wall Street, la Amc Networks, di cui fa parte la casa produttrice del film, la Ifn, ha realizzato solo un “misero” +5%, grazie però, soprattutto, al successo delle serie tv “Mad Men” e “Breaking Bad”.

Gli outsiders

Gli outsiders agli Oscar 2015 sembrerebbero essere “Selma – La strada per la libertà” di Ava DuVernay che, pur avendo incassato 233 milioni di dollari al botteghino, non ha portato fortuna alla Viacom, società che controlla anche canali tv come Mtv e Nickelodeon, oltre alla Paramount Pictures, e in Borsa risulta in rosso  del 17%. Anche “La teoria del tutto”, di James Marsh, con un incasso globale di quasi 198 milioni di dollari, sembra lontano dalla vittoria e la Comcast – gruppo che controlla Focus Features e Universal – in un anno in Borsa è salito solo del 5%. Va molto peggio per “Whiplash”, di Damien Chazelle, che ha incassato solo 26,7 milioni di dollari ed è dato come perdente certo dai pronostici. La Sony, gruppo che produce la pellicola, ha segnato un bel 56% a Wall Street, ma sicuramente non dovuto al successo della pellicola. Resta fuori anche "The Imitation Game", di Morten Tyldum, apprezzatissimo dalla critica, ma dato per spacciato dai pronostici, al di là degli incassi e dei titoli a Wall Street. E dire che se non era per Alan Turing, forse l'informatica avrebbe preso una piega probabilmente molto diversa.

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