Ci dovevano essere e ci sono, addirittura tutti e tre in concorso!
Nanni Moretti, Matteo Garrone e Paolo Sorrentino lo sapevano che sarebbero stati a Cannes, si sono anche fatti una bellissima foto insieme. In un’edizione del festival francese in cui l’annuncio dei film della selezione principale ha stupito pochissimo (tante sono le opere che ci si aspettava di trovare e invece non ci saranno), troviamo la bellezza di 3 film italiani con possibilità di gareggiare per i premi maggiori e addirittura 4 se consideriamo anche la sezione Un certain regard, in cui ci sarà The other side di Roberto Minervini (in Italia sembra si chiamerà Louisana), cineasta molto meno noto al grande pubblico degli altri 3 ma un’autentica promessa del cinema più audace.
Era già capitato, l’ultima volta che avevamo 3 film in concorso era il 1994 (alla fine Caro Diario vinse il premio per Miglior Regista) e più recentemente, nel 2001, avevamo 4 film nella selezione ufficiale (2 in concorso e 2 nella sezione Un certain regard, di nuovo vinse Moretti ma la Palma D’Oro con La stanza del figlio), per la prima volta però il cinema italiano si presenta a Cannes con dei film di caratura internazionale. Ben tre su quattro sono girati in lingua inglese, tutti hanno un cast misto di attori italiani e grandi star internazionali (tranne The other side, recitato da americani ma non star), addirittura anche Mia Madre di Nanni Moretti, regista tra i più tradizionali del nostro paese, ha un nome di richiamo come John Turturro tra i protagonisti. A metterli insieme l'elenco è pazzesco: Michael Caine, Vincent Cassel, Harvey Keitel, Salma Hayek, Paul Dano, John C. Reilly, Toby Jones e Rachel Weisz.
Qualcosa è cambiato e il festival di Cannes se n’è accorto anche prima di noi. È stato certamente un caso ad aver fatto sì che i film di questi 4 nostri registi molto ben voluti da Cannes fossero pronti tutti nel medesimo anno e tutti in tempo per essere presi dal Festival, ma non è un caso che siano tutti girati e pensati per uscire dal nostro paese. Del resto anche un illustre scartato da Cannes come Luca Guadagnino (ma ancora non è detta l’ultima parola, un pugno di ultimi titoli saranno svelati nei prossimi giorni) ha girato il suo A Bigger Splash con Tilda Swinton come già aveva fatto per Io sono l’amore. Dopo diversi decenni in cui i film italiani erano caratterizzati da ambizioni ristrette e dopo che grandi produzioni come Educazione Siberiana o La migliore offerta hanno spianato la strada, anche il cinema d’autore italiano sogna in grande.
Nei prossimi giorni vedremo anche se, come sembra, ci arriverà qualche piacevole sorpresa dall’annuncio dei film nelle sezioni parallele e indipendenti, la Quinzaine des realisateurs e la Semaine della critique (dove hanno esordito Alice Rohrwacher e Salvo di Piazza e Grassadonia, solo per citare i più recenti), intanto possiamo registrare ciò che il festival francese con la complicità del caso ci fa notare, ovvero che sempre di più esiste un ottimo cinema italiano autoriale di respiro internazionale composto da grandi maestri (Nanni Moretti ma pure Bellocchio che sembrava sarebbe stato anche lui nella selezione), nuovi nomi ormai noti e riconosciuti (Garrone e Sorrentino) e imprevedibili cineasti di frontiera (Roberto Minervini).