24 CONDIVISIONI

Auguri a Gary Oldman: 60 anni da festeggiare finalmente con l’Oscar

Uno dei maggiori fuoriclasse di Hollywood festeggia i suoi 60 anni con l’agognato Oscar tra le mani. Gary Oldman, nato il 21 marzo, pochi giorni fa ha infatti messo la ciliegina sulla torta ad una carriera fatta di 60 film, portando a casa l’Academy Awards grazie al ruolo di Winston Churchill ne “L’ora più buia”. Pensate che si fermi qui? Assolutamente no. Infatti, l’attore ha già in cantiere altre tre pellicole.
A cura di Ciro Brandi
24 CONDIVISIONI
Immagine

Uno dei fuoriclasse di Hollywood si appresta a festeggiare il suo 60esimo compleanno nel migliore dei modi. Il grande Gary Oldman, infatti, il 4 marzo scorso ha messo la ciliegina sulla torta ad una sfavillante carriera fatta di circa 60 film con ruoli da storia del cinema come Sid Vicious in “Sid & Nancy”; Dracula in “Dracula di Bram Stoker”; George Smiley ne “La talpa”; Sirius Black nella saga di “Harry Potter”; James Gordon nella trilogia de “Il cavaliere oscuro”, diretta da Nolan e lo straordinario Winston Churchill ne “L’ora più buia” di Joe Wright, per cui ha  portato a casa il Golden Globe e il SAG Award come Miglior attore protagonista e, appunto, l’agognato Oscar.

Gli inizi a teatro

L’attore è nato a Londra ma ad appena 7 anni fu abbandonato dal padre così è cresciuto con la madre e le due sorelle. Sin da giovanissimo, Oldman studia musica e impara a suonare il pianoforte ma l’incontro con Roger Williams a farlo virare verso la recitazione. Infatti, nel 1979 si diploma alla Rose Bruford School of Speech and Drama e inizia a lavorare in teatro in Europa e Sud America. Il debutto al cinema avviene nel 1982 con il film “Remembrance”, di Colin Gregg e in seguito sarà in televisione nelle sitcom “Meantime”(1984), “Dramarama”(1984) e “Morgan’s Boy”(1984).

I grandi film degli anni ’90: da “Sid & Nancy” a “Léon”

Nel 1986, Alex Cox gli offre il ruolo del protagonista Sid in “Sid & Nancy”, biopic sulla vita dell’ex bassista dei Sex Pistols Sid Vicious che gli regala una popolarità immensa. L’anno dopo sposa l’attrice Lesley Manville, per divorziare però nel 1989. Nel 1990, è con Tim Roth nel bellissimo “Rosencratz e Guildenstern sono morti”, diretto da Tom Stoppard, vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia e gira anche il dramma “Stato di grazia”, con Sean Penn e Ed Harris. Durante gli anni ’90, Oldman raggiunge l’apice del successo grazie a grandi ruoli come quello di Lee Harvey Oswald in “JFK – Un caso ancora aperto”(1991), di Oliver Stone; il conte Dracula nello straordinario “Dracula di Bram Stoker”(1992), per la regia di Francis Ford Coppola; Norman Stansfield in “Léon”(1994) e Jean-Baptiste Emanuel Zorg ne “Il quinto elemento”(1997), entrambi di Luc Besson e il cattivissimo condirettore Milton Glenn ne “L’isola dell’ingiustizia – Alcatraz”(1995), di Marc Rocco. Altri film di successo, di questo periodo, sono “La lettera scarlatta”(1995), “Basquiat”(1996) ed “Air Force One”(1997). Proprio nel 1997, Oldman esordisce alla regia col film “Niente per bocca” che fa vincere a Kathy Burke il Premio per la Migliore interpretazione femminile al Festival di Venezia. Due anni dopo, è anche il regista del meno fortunato film d’avventura “Plunkett & Macleane”.

Sirius Black in “Harry Potter” e James Gordon ne “Il cavaliere oscuro”

Nel 2001, Ridley Scott lo vuole per il ruolo del miliardario sfigurato Mason Verger in “Hannibal” mentre nel 2004 inizia la sua avventura nei panni di Sirius Black in “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, diretto da Alfonso Cuaron, a cui seguiranno “Harry Potter e il calice di fuoco”(2005), “Harry Potter e l’ordine della fenice”(2007) ed “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2”(2011). Parallelamente, nel 2005 accetta il ruolo di James Gordon in “Batman Begins”, di Christopher Nolan, a cui faranno seguito “Il cavaliere oscuro”(2008) e “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”(2012). Grazie al ruolo di George Smiley nel thriller “La talpa”, del 2011, riesce a fare sua la candidatura agli Oscar come Miglior attore protagonista, ma a strappargliela dalle mani ci penserà Jean Dujardin premiato per la sua performance nel film “The Artist”.

Gli ultimi film, l’Oscar e i progetti in cantiere

Dopo “RoboCop”(2014), di José Padilha; “Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie”(2014), diretto da Matt Reeves; “Child 44 – Il bambino numero 44”(2015) di Daniel Espinosa e “Come ti ammazzo il bodyguard”(2017), di Patrick Hughes,  Joe Wright gli offre il ruolo della vita. Il regista lo vorrà come protagonista assoluto de “L’ora più buia”, nei panni di Winston Churchill, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e pochi giorni dopo la sua elezione a Primo Ministro della Gran Bretagna. Oldman porta a casa il Golden Globe, il SAG Award, il BAFTA e l’Oscar come Miglior attore protagonista. Il divo però non ha intenzione di fermarsi e ha già in cantiere altri 3 film. Il primo è l’horror “Mary”, diretto da Michael Goi, incentrato su una famiglia che avvierà un business legato ad un’imbarcazione che però nasconde macabri segreti; l’action-thriller “Hunter Killer”, per la regia di Donovan Marsh, dove reciterà accanto a Gerard Butler e Common e “Flying Horse”, biopic sul fotografo Eadweard Muybridge che sarà anche diretto da Oldman, oltre che interpretato.

24 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views