Fenomeno “Maleficent”, ecco perché è diventato il film più visto di Angelina Jolie
Il fenomeno “Maleficent” sembra non fermarsi mai. La pellicola, uscita in Italia il 28 maggio e in USA il 30 maggio, ha incassato, finora, circa 600 milioni di dollari, diventando il film di Angelina Jolie che ha guadagnato di più in assoluto. Pellicole come “Lara Croft – Tom Raider” e “Mr. e Mrs Smith” hanno incassato, rispettivamente, circa 247 e 478 milioni di dollari, ben lontane, quindi, dal successo dell’ultimo film Disney, che riprende la trama del classico “La bella addormentata nel bosco”, del 1959, discostandosene molto nelle trama e focalizzando l’attenzione sull’affascinante personaggio di Malefica, la strega cattiva. In realtà, gli incassi di “Maleficent” sono paragonabili a quelli degli eroi della Marvel, dato che solo film come “Captain America: The Winter Soldier” (700 milioni di dollari), “The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro”(703 milioni di dollari) e il recente “X-Men: Giorni di un futuro passato”(724 milioni di dollari) fanno raggiungere quelle mirabolanti cifre, ovviamente non considerando gli irragiungibili 3 miliardi di dollari di “Avatar”, di James Cameron. Ultimamente, ad insidiare la Jolie c’è “Transformers 4: L’era dell’estinzione”, che in Italia uscirà il 16 luglio, ma si tratta sempre di robottoni e tematica “tecnologica”, molto lontani dal mondo fiabesco raccontato nel film di Robert Stromberg.
L'attesa dopo la mastectomia e la metafora dello stupro
Quali sono le ragioni di un tale successo? Innanzitutto, la Jolie è tornata sul grande schermo dopo una lunga assenza, esattamente datata 2010, quando è stata protagonista dello sfortunato “The Tourist” con Johnny Depp, principalmente a causa del suo impegno da regista, che ha prodotto “In the Land of Blood and Honey”(2011) e, ultimamente, “Unbroken”, che uscirà il prossimo 25 dicembre, incentrato sulla storia di Louis Zamperini, atleta-eroe scomparso pochi giorni fa. L’attesa del pubblico e dei suoi fan, quindi, era ai limiti estremi. L’attrice ha fatto, poi, parlare di se soprattutto per eventi legati alla sua sfera personale, molto intima, come il fatto di essersi sottoposta ad una doppia mastectomia per evitare il cancro, che nella sua famiglia ha ucciso sua mamma e sua zia. L’attenzione morbosa dei media – e delle persone – hanno, conseguentemente, aumentato anche l’attenzione attorno a “Maleficent” che l’ha vista, comunque, tornare al cinema in splendida forma, anzi, meglio di prima. E’ vero anche che, negli ultimi mesi (o anni), le eroine femminili la stanno facendo da padrone al cinema, in film di grande seguito come “Hunger Games”, “Divergent” e lo stesso “Frozen – Il regno di ghiaccio”, sempre della Disney e, senza spoilerare troppo, vedere Malefica, simbolo del negativo e del male, cambiare letteralmente volto, ha portato milioni di curiosi al cinema, ammaliati dalla sua storia “inedita”. C’è da dire anche che la campagna virale di marketing e pubblicità avviata dalla Disney almeno un anno prima dell’uscita del film ha influito significativamente sull’ottimo risultato finale. Oltre questo, in molte interviste, la Jolie ha stuzzicato la curiosità degli spettatori asserendo che in “Maleficent” c’è una metafora – raccontata in maniera molto “velata” – di uno stupro subito dal suo personaggio. Si tratta della scena in cui il futuro Re Stefan le taglia le ali e inganna la sua fiducia, scatenando, successivamente, la sua atroce ira e la voglia di vendetta. La violenza sulle donne è un tema molto caro all’attrice – raccontato in “In the Land of Blood and Honey”, incentrato sullo stupro commesso dai soldati in Bosnia sulle donne civili – e ha voluto fortemente che se ne parlasse anche in un film disneyano, sebbene sapesse fosse destinato principalmente ai bimbi. Alcuni critici, inoltre, hanno anche notato che l’altro messaggio molto forte contenuto nel film, ovvero che i figli sono di chi li cresce e non di chi li concepisce, ha sensibilizzato non poco il pubblico soprattutto perché relazionato alla vita reale della nota attrice, famosa per la sua famiglia allargata interamente acquisita.
Il successo dei blockbuster “fiabeschi” prima di “Maleficent”
Tuttavia, proprio il concetto di fiaba, che tradotto vuol dire voglia di evasione, di tornare bambini, di viaggiare con la fantasia, di nutrire l’inconscio, ha sempre attratto i cinefili e gli spettatori in generale. Prima di “Maleficent”, infatti, c’è stata una bella schiera di trasposizioni di cartoni animati in film con attori in carne ed ossa che hanno fanno molto bene al botteghino. Di questo filone di pellicole “live action” fanno parte, per esempio, “La Carica dei 101 – Questa volta la magia è vera” (878 milioni di dollari), con una fenomenale Glenn Close nei panni di Crudelia Demon e, in tempi più recenti “Alice in Wonderland”(2010), diretto da Tim Burton, con Johnny Depp nei panni del Cappellaio Matto e Anne Hathaway in quelli della Regina Bianca, che ha incassato 1.025.467.110 di dollari. Non dimentichiamo anche “Biancaneve”(2012) di Tarserm Singh, con Julia Roberts nei panni della strega cattiva, che ha portato a casa 166 milioni di dollari e “Biancaneve e il Cacciatore”(396 milioni di dollari), con Charlize Theron, Kristen Stewart e Chris Hemsworth, mentre l’anno scorso – sempre in tema di fiabe – “Il grande e potente Oz”, con James Franco, ha incassato quasi 494 milioni di dollari. in attesa di un sequel, quasi sicuro, di “Maleficent”, nel 2015 è già in programma una nuova versione di “Cenerentola”, diretto da Kenneth Branagh, e nel progetto è già stata coinvolta una star di prima grandezza, Cate Blanchett, premio Oscar per “Blue Jasmine”, di Woody Allen. L’attrice sarà nei panni di Lady Tremaine, matrigna di Cenerentola, mentre quest’ultima sarà interpretata da Lily James.